Il giallo dei semafori PhotoredLa multa? E' questione di secondi

Photored nella Marca: dilaga la protesta. Negli ultimi mesi sono spuntati come funghi comitati agguerriti di automobilisti che, loro malgrado, si sono visti arrivare a casa contravvenzioni da 137 euro (con decurtazione di sei punti sulla patente) dopo le infrazioni rilevate dal photored. Sotto accusa sono finiti i tempi troppo brevi del semaforo arancione che, durando solo 3-4 secondi, non darebbe modo di sgomberare l'incrocio senza incappare nelle foto dell'occhio elettronico. Sono così fioccate centinaia di ricorsi al Prefetto e al giudice di pace.
Santa Lucia. Emblematico il caso di Santa Lucia di Piave, dove il Comitato per la Difesa dei Cittadini del cavalier Ezio Da Re ha riunito gli automobilisti in lotta col photored di Sarano, installato all'incrocio tra la provinciale e via Vanizza dal Consorzio dei vigili Piave (guarda il video). Nei primi tre mesi dell'anno sono partite oltre 1700 contravvenzioni. Il Comitato denuncia che, almeno nelle prime settimane di attivazione, i tempi dell'arancione erano brevissimi, quasi una trappola. Il semaforo è stato ricalibrato dopo le proteste, ma è continuata la guerra di carte bollate tra automobilisti, da una parte, e Consorzio Piave dall'altra. Il Comitato ha chiesto di poter accedere alla documentazione attestante la percentuale di guadagno per la società privata che gestisce l'apparecchio, finora senza ottenere risposta. Sono partiti circa 500 ricorsi al giudice di pace e sono state organizzate riunioni pubbliche periodiche di aggiornamento sulla situazione. Il comitato di Santa Lucia ha inoltre stabilito una sorta di gemellaggio con quello di Altavilla Vicentina, che combatte contro un altro photored pazzo, e dove i primi ricorsi decisi dal giudice di pace hanno dato ragione agli automobilisti. Contatti anche con il comitato di Settimo Torinese, dove il Comune, dopo oltre 25.000 infrazioni spiccate col photored, ha deciso di sospendere il funzionamento dell'apparecchio e di farlo periziare dalla polizia. "Anche noi - ha spiegato Ezio Da Re - chiediamo che l'apparecchio di Sarano venga sottoposto a perizia, e quindi l'annullamento di tutte le multe se verrà accertata l'anomalia di funzionamento". Il record delle multe ce l'ha un esponente del Comitato: Giuliano Corrocher ne ha prese sei dallo stesso photored, e ha già presentato ricorso.
Villorba. "Ho preso cinque multe in pochi giorni - protesta il signor Bruno Curtolo - è mai possibile?". Anche a Villorba, ai confini con Treviso, è mobilitazione contro il photored. L'apparecchio contestato è quello sistemato all'incrocio tra la Strada Ovest e via Fontane, incrocio trafficatissimo da pendolari e dipendenti della zona industriale e commerciale (guarda il video). Ce n'è un secondo, proprio davanti al municipio di Carità, che finora ha fatto meno vittime. Il photored della Strada Ovest è finito nel mirino di un'avvocatessa e di un autentico stuolo di multati, che hanno deciso di fondare a loro volta un comitato su internet e preparato ricorsi in serie. Qui l'apparecchio ha distribuito circa 800 multe al mese. Sul piede di guerra anche autisti delle fabbriche della zona industriale, dipendenti dell'Agenzia delle Entrate, commesse dei negozi: la Strada Ovest è una delle arterie più trafficate della provincia. Sotto accusa, ancora una volta, i tempi troppo brevi del semaforo arancione: pochi secondi, 3 o 4. Uno ha l'impressione di passare col giallo e invece viene pizzicato dal photored. "Quattro secondi sono pochi e non danno il tempo necessario per passare l'incrocio - denuncia l'avvocatessa Barbara Lodi - l'alternativa è fermarsi di colpo, col rischio di essere tamponati. Purtroppo il codice della strada non quantifica quanto deve durare il giallo, perché è risaputo che serve o per sgomberare l'incrocio o per fermarsi in sicurezza". Molti automobilisti denunciano che, così, paradossalmente, è più facile prendere la multa per chi va piano e guida in modo prudente.
Onè di Fonte. "Il photored non funziona, le foto riportano dati tecnici falsi". Nel Comune di Fonte la guerra degli automobilisti al photored ha assunto toni ancora più duri. Giorgio Marcon, presidente dell'associazione Lime di Montebelluna, ha annunciato la volontà dienunciare per truffa il Comune di Fonte e la ditta che ha installato l'apparecchio sul semaforo al centro di Onè "Tutti gli impianti di quel tipo sono illegali - sostiene Marcon - finora ci si era limitati a dire che non corrispondo alla normativa, al codice della strada, ma dalla documentazione tecnica emerge l'ipotesi di una vera e propria truffa. I photored non testimoniano la realtà dei fatti. Non funzionano conformemente al codice e alle autorizzazioni, e le foto riportano dati tecnici falsi". Diverse le argomentazioni a sostegno della denuncia: "Dev'essere segnalato nella foto il luogo dell'infrazione, invece non lo fanno. Inoltre utilizzano rullini da 800 fotogrammi, quando il manuale ne prevede 36. La Cassazione dice che ogni volta che la macchina è aperta dev'essere ritarata, invece non lo fanno. Inoltre a sviluppare le foto è la ditta stessa. Fino a poco tempo fa non poteva farlo, poi hanno nominato l'amministratore delegato dell'azienda ausiliario di Pg. Ma la nomina non è valida, perché è stata fatta senza concorso". Non finisce qui, secondo Marcon: "Le foto di sera non registrano il colore dell'auto e gli apparecchi non funzionano sotto i 20 all'ora, quindi le bici possono passare col rosso. Anche i camion a rimorchio sfuggono, perché sono troppo lunghi. E il tempo del giallo, che dovrebbe essere dai 12 ai 15 secondi, varia dai 2 agli 8 nella zona. Perché bisogna fregare gli onesti?".
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