Ikea pronta ad aprireun centro a Conegliano
Il gigante della casa fai da te sta pensando a Conegliano. La seconda città della Marca - o uno dei piccoli comuni limitrofi purchè adiacenti all’autostrada - potrebbe essere una delle prossime aperture della svedese Ikea in Italia. Con il prossimo completamento del lotto 29 della Conegliano-Pordenone, lo svincolo di San Vendemiano diventa strategico per la grande distribuzione. E sulla zona stanno iniziando le prime pressioni per l’apertura di centri commerciali con grandi superfici dedicate all’abbigliamento, all’alimentare, alle calzature, all’attrezzistica sportiva.

Ikea
Gli uomini della multinazionale svedese hanno già visto i luoghi, dando un preventivo via libera alla scelta di una localizzazione tra i comuni del Coneglianese più vicini alle uscite autostradali. Da qui è iniziato un discreto avvicinamento ai rappresentanti della politica.
Per consentire un’operazione Ikea, infatti, è necessario l’ok della Regione Veneto, cui competono le scelte per la grande distribuzione, e naturalmente del Comune ospitante che dovrebbe approvare una corposa variante urbanistica. Se gli ostacoli fossero superiori alle previsioni, Ikea ha già pensato a una soluzione B nel vicino Friuli, alle porte di Pordenone.
Ma i requisiti migliori, nel quadrante dove la A28 incrocerà la A27, ci sono tutti. Tanto da far diventare il nodo di Conegliano importante quasi quanto Padova Est per l’A4, dove Ikea ha aperto nel settembre 2005 tra molte polemiche legate alla viabilità.
Un’area strategica per la multinazionale dell’arredamento, che prevede 21 nuovi punti vendita nei prossimi sette anni (attualmente sono 14 i negozi Ikea in Italia, con un fatturato che cresce del 7 per cento l’anno).
Quattro i requisiti che avrebbero fatto propendere per il Coneglianese. La facile accessibilità autostradale, agevolata dal completamento della A28 e, in futuro, dall’arrivo della Pedemontana veneta a Santa Maria di Piave, pochi chilometri più a sud. Il bacino demografico, che abbraccia idealmente il Pordenonese con l’area di Portogruaro e San Donà, tutta la Sinistra Piave, parte della Destra Piave e praticamente tutto il Bellunese.
Quasi un milione di potenziali clienti. La capacità di spesa dei veneti e dei friulani: Treviso e Pordenone sono tra le province più ricche d’Italia.
Ultimo elemento a favore: la forte presenza di fornitori Ikea a cavallo di queste due province. Se l’Italia è il terzo paese fornitore di prodotti Ikea dopo Cina e Polonia con l’8 per cento delle quote, più di un terzo dei prodotti italiani vengono dal Nordest e in particolare dai distretti del mobile a cavallo delle due regioni. Gli arredi del nuovo negozio che aprirà entro l’anno a Villesse, in provincia di Gorizia, giusto al crocevia tra l’A4 e l’autostrada per Lubiana, sono stati realizzati infatti da un’azienda di Udine, già fornitrice del gruppo.
L’eventuale arrivo della multinazionale svedese - 285 punti vendita e 21 miliardi di euro di ricavi nel mondo - porterà sicuramente un impatto economico ed occupazione notevole. Non solo per le assunzioni previste nel punto vendita - più di trecento, tra dirette e indirette - ma anche e soprattutto per tutto ciò che, intorno ad Ikea, si muoverà: le pressioni per l’apertura di nuovi centri commerciali, ristoranti, cinema, centri amministrativi saranno notevoli. E sarà dunque necessario avviare una programmazione urbanistica e della viabilità complessiva, che tenga conto di tutto. Anche per scongiurare il primo, devastante effetto-Ikea su Padova est, questa volta è meglio cominciare dalle strade e dai parcheggi.
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