Gatti torturati e uccisi L'Enpa: caccia al maniaco

Una casa disabitata in via Romagna, un paradiso per una colonia composta da trenta mici fino a qualche giorno fa quando è iniziata la strage. Prima vittima una gattina bianca trovata morta dalle volontarie dell’Enpa (Ente nazionale per la protezione degli animali), le zampette anteriori amputate. Qualcuno si è divertito a torturare la micia. «Una barbarie», commenta Adriano De Stefano (nella foto), portavoce dell’Enpa di Treviso. Mercoledì sera la seconda vittima: un gatto finito a bastonate.
IN FOTO ADRIANO DE STEFANO COMMISSARIO DELL'ENPA (ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI)
IN FOTO ADRIANO DE STEFANO COMMISSARIO DELL'ENPA (ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI)
L’orrore si consuma in via Romagna, una laterale di viale Italia. Una villetta disabitata - i proprietari vivono all’estero - è diventata da qualche tempo la casa di una colonia composta da trenta gatti adulti e cuccioli. Un ambiente ideale, isolato e tranquillo. A occuparsi dei mici, in attesa che il servizio veterinario dell’Usl e il Comune intervengano per censirli e sterilizzarli, sono le volontarie dell’Enpa. Passano quasi ogni giorno, lasciano il cibo, accarezzano i gattini e poi se ne vanno. Ma sulla colonia felina si è abbattuta da qualche giorno la furia inspiegabile di un ignoto killer a cui ora l’Enpa sta dando la caccia. Prima ha torturato e ucciso una micetta bianca. Le ha amputato le zampette anteriori. «Probabilmente - ipotizza De Stefano - si è servito di una pinza. Un’atrocità». La micia è stata ritrovata priva di vita da una delle volontarie dell’Enpa. E’ stata sporta denuncia ai carabinieri e una pattuglia della polizia locale si è recata sul posto per gli accertamenti. Ma l’orrore non era finito qui. Mercoledì sera la volontaria dell’Enpa ha trovato la seconda vittima: un micio immerso in una pozza di sangue. «L’hanno ucciso a bastonate», riferisce De Stefano. Altra denuncia e nuova richiesta di intervento alla polizia locale. «Una violenza inspiegabile - accusa il portavoce dell’Enpa - Ora basta. Il sadico torturatore dei mici va fermato». Alberto De Stefano lancia un appello: «Chiunque ha visto o veda qualcosa lo segnali e lo denunci immediatemnte alle forze dell’ordine. Di fronte a un maltrattamento di animali hanno il dovere d’intervenire d’ufficio: è previsto dalle legge. Basta una segnalazione anche verbale». E’ caccia al killer che rischia fino a 18 mesi di carcere. «Purtroppo - osserva De Stefano - l’amministrazione comunale finora non si è dimostrata particolarmente sensibile alle nostre rischieste di aiuto. Siamo volontari e ci accolliamo le spese per il mantenimento e la cura di questi animali abbandonati». Da tempo l’Enpa chiede al Comune almeno la disponibilità di uno spazio da adibire a gattile. Lettere, sollecitazioni, domande di incontro hanno finora collezionato solo il silenzio da palazzo. «Purtroppo i maltrattamenti agli animali - riferisce L’Enpa - sono in aumento. Sempre più violenze si consumano nella Castellane e nella Pedemontana. Bocconi avvelenati, fucilate e ora anche queste torture. E’ tempo di intervenire».

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