Frase choc su Gorgo bufera su Gentilini
Polemica sull'ultima uscita di Gentilini, alla festa della Lega di Venezia: "A Gorgo hanno violentato una donna con uno scalpello davanti e didietro. E io dico a Pecoraro Scanio che voglio che succeda la stessa cosa a sua sorella e a sua madre".

Il sindaco di Montebelluna, Laura Puppato, chiede una perizia psicofisica per il vicesindaco di Treviso, mentre il ministro Alfonso Pecoraro Scanio si riserva di adire alle vie legali. Ma il problema più serio, al di là del truce augurio formulato da Giancarlo Gentilini durante la festa leghista di Venezia (che alla mamma alla sorella del ministro capiti «quello che è successo alla povera donna di Gorgo», con dovizia di particolari), è il clamoroso silenzio della Cdl.
Non si abbassa a commentare direttamente, il ministro, ma lascia che a parlare il portavoce, Nani. «Evidentemente questo livello dello scontro politico sta bene al centrodestra - dice - perché non si è levata mezza voce ufficiale, da parte degli altri partiti della coalizione, per prendere le distanze dal trucido augurio del vicesindaco di Treviso. Il fatto che la Cdl non abbia sentito la necessità di prendere le distanze è il fatto che più inquieta».
«Le frasi trucide e irresponsabili di Gentilini, che si augura le peggiori torture per la famiglia di un ministro della Repubblica, sono irrispettose della madre del ministro e del ministro stesso, ma anche della famiglia di quella povera donna. Il richiamo diretto a un omicidio è un momento inedito della battaglia politica: spostare il dibattito su questo piano, senza che quella destra che si dice democratica, moderna e civile si senta in dovere di discostarsi da quelle parole, è un segnale che gli elettori faranno bene a valutare. E il sindaco Giobbo che fa, approva?».
Anche le reazioni locali del centrosinistra non sono tenere con il vicesindaco. «Orribile, inqualificabile: a questo punto faranno bene a difendersene direttamente i suoi, che però sono ormai schiavi di questo personaggio che hanno creato e non controllano più. Purtroppo queste diventano parole d'ordine per una bella fetta di trevigiani: quelli, tanti, che lo hanno votato. Esistono dei problemi, chi lo nega? Ma vanno risolti, non gridati in questo modo becero. Purtroppo Gentilini è costretto a dirle sempre più grosse e sempre più orribili: pur di ottenere un applauso dei suoi è disposto a dire ogni stupidaggine», dice Paride Danieli, rappresentante dei Verdi di Treviso.
«Quelle parole mi fanno schifo - aggiunge il sindaco di Montebelluna, Laura Puppato - Sì, è vero, pur di essere ascoltato, pur di ottenere una qualsiasi platea, Gentili è costretto a spostare sempre più in avanti il limite. Augurare al ministro Pecoraro Scanio che qualcuno tratti sua madre alla stregua della povera donna di Gorgo, significa aver superato il limite della decenza. Che penserebbe, Gentilini, se qualcuno gli dicesse che una sua parente deve fare la fine della povera donna di Piavon massacrata dai suoi figli? In quel caso gli assassini furono dei trevigiani». «Non si usano questi artifizi per fare politica - aggiunge la Puppato -, anche perché dichiarazioni del genere hanno un effetto-volano per chi si riconosce nel vicesindaco di Treviso: a quel punto, tutto diventa giustificato. In realtà spero che esista da qualche parte un giudice che decida di verificare se lo stato psicofisico di Gentilini è compatibile con un suo ruolo pubblico».
«Preferisco non commentare - dice invece Daniele Pelliciardi - Non auguro quelle cose nemmeno a un cane. Gentilini non lo conosco e non gli ho mai parlato. A volte ha delle diverse dalle mie. L'unico mio pensiero, in questo momento, è che quelle belve paghino la loro colpa, nient'altro».
E un leghista di lungo corso, con militanza più lunga di quella di Gentilini, ovvero Bepi Covre, dice: «Quando ho letto quelle dichiarazioni, ci sono rimasto male. Mi permetto di dare un consiglio a "zio Genty": quelle dichiarazioni elettoralistiche non pagano. Soddisfano i palati che amano i sapori forti, ma irritano quelli della maggioranza della popolazione veneta e trevigiana. Questo concetto l'ho già espresso a proposito di certe prese di posizione di Bossi in passato. Si può andare chiara e inequivocabile senza arrivare a certe espressioni che alla maggioranza provocano un disagio naturale. Finisci col farti dare ragione solo da quelli che già stavano con te. E far politica significa conquistare nuovi consensi ed elettori».
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