Disastro aereo sugli Urali esame del Dna per Tomaso

Ieri è stato prelevato il Dna a Giovanni Martinazzo, l’anziano padre di Tomaso, l’artigiano 51enne che era tra i passeggeri del volo dell’Aeroflot precipitato sugli Urali nella notte tra sabato e domenica. Sarà inviato in Russia per cercare di agevolare il riconoscimento dei resti di Tomaso Martinazzo. Intanto il sindaco di Crocetta ha messo a disposizione della famiglia gli uffici comunali per tutte quelle incombenze burocratiche che diventeranno necessarie nel momento in cui si tratterà di rimpatriare la salma dell’artigiano.
Tomaso Martinazzo imprenditore di 51 anni di Crocetta del Montello morto nella sciagura aerea in Russia che ha provocato 81 vittime epa01487880 A TV grab from Russian ntv channel showing the rescuers search for victims among the plane's debris discovered on the outskirts of Perm, Russia, 14 September 2008. A Boeing 737 with 82 passengers and five crew-members en route from Moscow to Perm in central Russia crashed in the early morning hours of 14 September. ANSA-EPA / NTV / TV GRAB EDITORIAL USE ONLY / PAL - I soccorritori fra i rottami del Boeing 737 caduto a Perm, nella regione russa degli Urali
Tomaso Martinazzo imprenditore di 51 anni di Crocetta del Montello morto nella sciagura aerea in Russia che ha provocato 81 vittime epa01487880 A TV grab from Russian ntv channel showing the rescuers search for victims among the plane's debris discovered on the outskirts of Perm, Russia, 14 September 2008. A Boeing 737 with 82 passengers and five crew-members en route from Moscow to Perm in central Russia crashed in the early morning hours of 14 September. ANSA-EPA / NTV / TV GRAB EDITORIAL USE ONLY / PAL - I soccorritori fra i rottami del Boeing 737 caduto a Perm, nella regione russa degli Urali
Il recupero richiederà tempi non brevi, dato che i rottami dell’aereo sono sparsi in un raggio di 4 chilometri. Intanto viene smentita l’ipotesi che la causa del disastro aereo sia stata un attentato, anche se le autorità russe vaglieranno ogni ipotesi. La tesi dell’attentato era stata avanzata dal direttore generale di Aeroflot, Valery Okulov, per il fatto che a bordo c’era il generale Gennady Troshin, ex comandante delle truppe russe in Cecenia e nel Caucaso. Ma non è stata trovata alcuna prova di un attentato terroristico ai danni del Boeing 737-500 che si è schiantato nei pressi di Perm. «Aspettiamo i risultati delle scatole nere che non arriveranno prima di tre settimane - ha spiegato il ministro dei trasporti russo Igor Levitin, a capo della commissione governativa incaricata di indagare sul disastro aereo - e nel frattempo valuteremo quasiasi ipotesi. Al momento l’ipotesi più accreditata è che abbia preso fuoco uno dei motori mentre l’aereo, partito da Mosca e diretto a Perm, era ancora in volo e che sia quindi esploso il serbatoio del carburante. E in questa situazione i famigliari attendono a Crocetta eventuali novità e soprattutto la notizia che il corpo di Tomaso Martinazzo è stato ritrovato. Un aiuto importante nella fase del riconoscimento lo darà il Dna di Giovanni Martinazzo, il papà di Tomaso. Ieri è stato prelevato e il profilo genetico è stato inviato in Russia a disposizione della commissione medica incaricata di dare un nome ai corpi recuperati tra i rottami dell’aereo. Ieri poi il sindaco di Crocetta, Eugenio Mazzocato, ha messo a disposizione della famiglia gli uffici del comune per agevolare tutte le pratiche che si renderanno necessarie per il rimpatrio della salma quando sarà identificata. «In assenza di novità non ho riunito la giunta municipale - spiega il sindaco di Crocetta - ho deciso però di mettere a disposizione della famiglia, per qualsiasi necessità legata al rientro della salma, gli uffici del comune. Ho già parlato coi funzionari in modo che si interessino di qualsiasi necessità, qualsiasi incombenza che possa avere la famiglia, con la quale sta tenendo i contatti il mio vicesindaco, Lucia Poloniato, che è anche cugina di Tomaso Martinazzo. So che per ora non vanno in Russia perchè, visto che non c’è alcuna novità come ci ha comunicato la Farnesina, rischiano di rimanere per qualche giorno in albergo senza poter fare nulla. E allora prima di decidere se fare il viaggio attendono di sapere se è stato ritrovato il corpo di Tomaso». In questa situazione di incertezza l’amministrazione comunale attende prima di decidere se prendere qualche iniziativa per ricordare il proprio concittadino deceduto nel disastro aereo degli Urali. Intanto tutto il paese si è stretto attorno alla famiglia di Tomaso Martinazzo. Ieri per le due figlie: Erika e Ester, doveva essere il primo giorno di scuola. Per Erika era l’inizio delle superiori, per Ester il ritorno tra le sue amichette delle elementari. Per distogliere un po’ le ragazzine dalla tragedia che è piombata loro addosso, di Erika ed Ester si sono occupati alcuni parenti. Tomaso Martinazzo è morto durante uno dei suoi viaggi di lavoro e proprio a questo concetto si rifà il presidente della Provincia, Leonardo Muraro, nell’esprimere la sua vicinanza alla famiglia: «Desidero esprimere, a nome mio, di tutta la giunta e del consiglio della Provincia di Treviso, il massimo cordoglio per la morte del trevigiano Tomaso Martinazzo. Purtroppo anche questo tragico incidente è da annoverare tra le morti bianche, perchè era pur sempre un viaggio per lavoro. Morti come queste non possono e non devono più accadere nell’era della tecnologia e della mobilità».

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