Direttore, cassiera e 8 clientiostaggio dei rapinatori a Villorba

Un’ora in ostaggio dei rapinatori. Momenti di panico ieri mattina alla filiale dell’Unicredit in via Chiesa a Villorba. Quattro banditi, professionisti dal chiaro accento veneto, con un taglierino hanno tenuto in ostaggio dieci persone: due dipendenti e otto clienti di una piccola filiale. Il bottino è di 55 mila euro.
rapina a villorba
rapina a villorba
«Questa è una rapina». E’ iniziata così nel modo più «classico» il colpo messo a segno, ieri mattina, all’Unicredit di Villorba. Quattro persone hanno organizzato una delle rapine più inquietanti commesse negli ultimi anni nella Marca. Mostrando un’estrema calma, la banda ha atteso che la cassaforte «a tempo» si aprisse. Un’attesa durata più di un’ora durante la quale i clienti mano mano che entravano sono stati «fatti accomodare» nell’ufficio del direttore. La più giovane ha 25 anni, la più anziana 80. Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile di Treviso. Tutto è cominciato ieri mattina alle 9 quando tre dei quattro malviventi sono entrati in banca. Volto abbassato per entrare nelle porte «a bussola», poi una volta all’interno hanno indossato parrucche e occhiali da sole. Dopo aver mostrato un taglierino e pronunciato la frase di rito rivolta alla cassiera e al direttore, gli unici impiegati presenti, hanno deviato le telecamere della videsorveglianza. A quel punto, si sono divisi: mentre uno di loro teneva sotto controllo il direttore di 53 anni e la cassiera di 31 anni, gli altri due si occupavano dei clienti. Il loro obiettivo era uno soltanto: la cassaforte che si apriva a tempo. Da quel momento, e per più di un’ora, si è svolta una scena irreale. Il direttore della filiale, che sentiva anche la responsabilità dell’incolumità degli ostaggi, mostrando un estremo sangue freddo ha cercato di tenerli il più possibile calmi. Mano a mano che l’attesa si allungava, anche la tensione cresceva. «Il rapinatore aveva fretta. Chiedeva continuamente qual’era l’orario di apertura della cassaforte» ha raccontato agli investigatori il funzionario con i quali ha ripercorso quei terribili momenti. E mentre il direttore cercava di tenere sotto controllo la situazione, i clienti venivano costretti a consegnare il cellulare e a rimanere chiusi nel suo ufficio. Ne sono entrati ben otto: due uomini e sei donne. «Dopo il primo momento di stupore, quando si rendevano conto che c’era una rapina in corso, sentivo che si facevano coraggio tra loro» ha detto sempre il direttore. Terrorizzati, nessuno ha reagito. E proprio per paura che qualcuno di loro potesse azzardare una reazione, gli ostaggi hanno raccontato che i rapinatori cercavano di apparire tranquilli. «State calmi non vi facciamo nulla: quando la cassaforte si apre, vi liberiamo» e così è stato. Alle 10.10 la cassa si è aperta: dentro c’erano 55 mila euro. «Se date l’allarme prima di dieci minuti scoppia una bomba» ma appena sono usciti hanno chiamato la polizia. L’incubo è finito.

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