Parrocchia senza più bambini: quest’anno salta la prima comunione

Succede a Conegliano, l’annuncio e il rammarico di monsignor Roberto Bischer: «Incoraggiamo i giovani a non aver timore di mettere al mondo figli»

Diego Bortolotto
La messa di una prima comunione: nella parrocchia del Duomo a Conegliano quest’anno non ci sarà
La messa di una prima comunione: nella parrocchia del Duomo a Conegliano quest’anno non ci sarà

Niente più bambini in centro storico a Conegliano e così quest’anno non è prevista la celebrazione della prima comunione nella parrocchia del Duomo.

Domenica mattina la chiesa di via XX Settembre si è vestita a festa per la cresima, per i ragazzi che fanno parte delle parrocchia del Duomo, della vicina San Rocco e di Costa.

Erano 25 i cresimandi che hanno ricevuto il sacramento della confermazione, in concomitanza della domenica con la solennità della presentazione del Signore.

Monsignor Roberto Bischer, nell’omelia della messa della vigilia il sabato, ha espresso la soddisfazione della comunità per i tanti cresimandi che uniscono i tre gruppi del centro storico. Ma dall’altra parte ha fatto una riflessione sul futuro delle parrocchie del centro città e natalità.

«Sapete quanti saranno quest’anno alla comunione? Zero», ha fatto sapere il sacerdote, tra la meraviglia dei fedeli.

Non ci sono bambini che nascono e crescono in Contrada Granda e nel cuore di Conegliano. E così, per la prima volta a memoria d’uomo, quest’anno giubilare 2025 sarà destinato a essere ricordato per l’assenza di prime comunioni.

Ieri si celebrava anche la Giornata per la vita e così l’arciprete del Duomo e parroco di San Rocco e Costa, ha voluto condividere nel bollettino parrocchiale “Settimana insieme” un messaggio di fiducia e fede della Cei, la Conferenza episcopale italiana.

«Siamo vivamente riconoscenti alle tante famiglie che accolgono volentieri il dono della vita e incoraggiamo le giovani coppie a non aver timore di mettere al mondo dei figli – l’appello dei sacerdoti – È urgente “rianimare la speranza” in questo particolare campo dell’esistenza umana, tanto decisivo per l’avvenire: il desiderio dei giovani di generare nuovi figli e figlie, come frutto della fecondità del loro amore, dà futuro a ogni società ed è questione di speranza: dipende dalla speranza e genera speranza».

Che l’inverno demografico sia una problematica a livello nazionale è noto, che diventi anche una questione spirituale meno. Conegliano cresce per numero di abitanti, ma evidentemente nei quartieri periferici e con famiglie di immigrati che professano altri religioni. La città infatti è ritornata sopra i 35 mila abitanti.

«Siamo tornati ai livelli del 2001», venerdì il sindaco Fabio Chies aveva snocciolato i dati sulla popolazione, dimostrando come Conegliano sia attrattiva e i residenti abbiano raggiunto i numeri degli anni Duemila.

Anche l’Ulss la scorsa settimana aveva fatto sapere che nel 2024 si sono registrati 35 nati in più rispetto all’anno precedente. Ma nemmeno i fiocchi rosa e azzurri riempiono il centro storico di Conegliano, anzi.

Per le tre parrocchie sono state fissate anche le date per i battesimi 2025-2026. Gli unici sicuri in Duomo saranno nel venerdì Santo Pasquale.

«La chiesa nelle successive date sarà scelta in base alla situazione contingente», ha annunciato la parrocchia.

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