Borga: «Fondo di garanzia Veneto Sviluppo è pronta Risorse con il nuovo anno»

PRESIDENTE Francesco Borga guida della finanziaria regionale Veneto Sviluppo Attualmente è anche direttore degli Industriali veneti
VENEZIA.
Veneto Sviluppo prepara il lancio del progetto fondo di garanzia regionale. «Siamo pronti - annuncia il presidente della finanziaria regionale Francesco Borga - e con l'anno nuovo il fondo diventerà operativo». Il progetto, come noto, prevede la creazione di un fondo regionale di garanzia e co-garanzia da 50 milioni (35, già stanziati, più 15) affidato alla finanziaria che potrà generare impegni di garanzia per 500-750 milioni corrispondenti a finanziamenti garantiti fino a 1,5 miliardi.
Presidente, quali passi restano da compiere?
«Stiamo definendo gli obiettivi e le priorità con il coinvolgimento di banche e sistema confidi. Sarà uno strumento integrato».
Ma c'è in vista anche un aumento di capitale per la finanziaria?
«Questa opportunità sarà discussa con i soci a fronte di investimenti mirati».
È possibile che, in questo ambito, la platea dei soci venga allargata anche al credito cooperativo?
«C'è un dibattito aperto a livello istituzionale».
Quali altre saranno le priorità di Veneto Sviluppo per il nuovo anno?
«Cercheremo di sostenere il consolidamento della ripresa. Purtroppo, anche per il prossimo anno, l'occupazione non offrirà riscontri positivi e poi bisognerà fare i conti con lo spostamento della crisi sulla piccolissima impresa perché la tendenza, nelle imprese più strutturate, è quella di riportare all'interno le quote esternalizzate».
In concreto, quindi, come agirete?
«Proseguiremo nel sostegno delle imprese alluvionate visto che una fascia economica importante del Veneto è stata toccata. Con la Regione, poi, definiremo la partita sulle partecipazioni strategiche. Anche gli aumenti di capitale ci vedranno impegnati solo per le realtà che definiremo strategiche».
Qualcuno già in vista?
«Sicuramente quello di Enrive (Energie rinnovabili Veneto, ndr), società che ci vede soci al 50% con Sinloc».
E su multiutility e fiere?
«Le valutazioni sono in corso, ma la strategicità della nostra presenza nelle multiutility forse oggi non è più così attuale. Sulle fiere, invece, valuteremo se ci sono le condizioni per partecipare alla privatizzazione di parte della quota che il Comune di Verona detiene in Veronafiere».
La vostra partecipazione al processo che ha trasformato Optimist in Veneto Exhibitions ha suscitato polemiche...
«Ci siamo impegnati perché questo progetto risponde a due obiettivi: mettere a sistema il know how fieristico del Veneto e, in particolare, di Verona e Vicenza; favorire il processo di internazionalizzazione delle Pmi. Siamo pronti ad allargare la platea anche ad altri interlocutori come Expo Venice. Le polemiche non hanno alcun riscontro concreto».
Era presidente di Venezia Fiere...
«Sono uscito nella primavera del 2009, quando la società è stata messa in liquidazione. Prima, quindi, di entrare in Veneto Sviluppo».
Altri fronti di intervento, tornando alle priorità di Veneto Sviluppo?
«L'intervento nel capitale delle piccole imprese, che sono il target di riferimento della nostra azione, una semplificazione dell'accesso ai fondi rotativi e il ripotenziamento del sostegno all'imprenditoria femminile e giovanile».
In conclusione, con il 2011 lascierà la direzione di Confindustria Veneto?
«Dico solo che avendo iniziato a lavorare presto, oggi ho il massimo della contribuzione previdenziale».
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