Belstaff, guerra con gli eredi di Steve McQueen
Battaglia con la famiglia per i diritti di immagine dell'attore di Hollywood

Gli eredi di Steve McQueen, figlio in testa, fanno causa alla trevigiana Belstaff perché utilizza l’immagine del padre a fini promozionali. L’azienda di Zerman di Mogliano rilancia rivendicando l’originalità della “mitica” giacca Belstaff di Steve McQueen, e chiede un risarcimento milionario per i danni d’immagine. E’ una battaglia legale a tutti gli effetti quella scoppiata attorno al giubbotto dell’attore di «Inferno di cristallo» e «La grande fuga», simbolo della vita spericolata cantata da Vasco Rossi.
Gli eredi di McQueen hanno accusato la trevigiana Clothing Company Spa, titolare del marchio Belstaff, di «uso non autorizzato di nome, immagine, firma» dell’attore «mito» degli anni 60 e 70. Secondo la querela, un rappresentante di Belstaff avrebbe contattato gli eredi nel 2007 richiedendo una licenza per l’uso dell’immagine di McQueen per una linea di abiti e accessori. Le trattative però si sono interrotte e la licenza non sarebbe stata accordata, ma nell’agosto scorso la società ha comunque iniziato a produrre la linea, spiega ancora la causa, secondo cui l’azione di Belstaff mette in pericolo il “valore” del marchio McQueen. «Altro che causa, la querela con richiesta di risarcimento la facciamo noi - sbotta Franco Malenotti, titolare della Clothing Company - perché il figlio di McQueen ha autorizzato altre società a “spacciarsi” come produttrici della giacca dell’attore. La verità è che l’unica giacca originale di Steve McQueen è griffata Belstaff, ed è nel nostro museo, a Milano».
A vendere la giacca all’asta è stata la moglie dell’attore della «Grande Fuga» nel 2006: la famiglia Malenotti se l’è aggiudicata per 35 mila dollari, facendone un’icona del proprio stile. A quasi trent’anni dalla sua scomparsa, Clothing Company ha pensato di far rivivere il mito di McQeen nella linea moda e accessori «Steve McQueen Celebration». L’iniziativa, però, non ha incontrato il favore degli eredi dell’attore che hanno deciso di fare causa all’azienda di abbigliamento e alla casa madre per uso non autorizzato di nome, immagine e firma. «E’ scandaloso - dice Malenotti - che gli eredi di McQueen abbiano autorizzato altre aziende a spacciarsi come produttrici di giacche e accessori utilizzati durante i film. Noi siamo gli unici titolari del “vero” marchio utilizzato da Steve McQueen, e loro mettono in dubbio la nostra credibilità». L’azienda trevigiana chiederà un risarcimento «ancora da quantificare - come dice Malenotti - ma che potrebbe avvicinarsi al milione di euro. Ne stiamo parlando con gli avvocati». Vedremo se gli eredi di McQueen rilanceranno, ipotizzando un utilizzo eccessivo e non autorizzato dell’immagine del padre.
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