Schiacciato da una trave d'acciaio, operaio muore a 25 anni
Tragedia sul lavoro, venerdì 23 maggio, a Roncone, in provincia di Trento. Non c’è stato nulla da fare per Victor Durbala, residente a Padova

E' rimasto schiacciato mentre manovrava una pesante trave d'acciaio con un carro ponte. Questa la prima ricostruzione dell'incidente che è costato la vita a un operaio 25enne, in un'azienda meccanica a Roncone in Trentino. La vittima è Victor Durbala, di origini ucraine, residente a Padova.
L'incidente si è verificato alle 9.50 di venerdì 23 maggio, alla ditta Cmv, Costruzioni meccaniche Valentini, specializzata nella produzione di macchine ed impianti per la siderurgia.
Il giovane con un carro ponte stava posizionando la trave d'acciaio. Il carico non si è staccato, come scritto in un primo momento, ma il giovane, durante la manovra è finito tra il carico e un'altra trave, morendo sul colpo.

Il medico d'urgenza, giunto sul posto con l'elicottero d'emergenza, ha solo potuto costatare il decesso. Sul posto sono anche intervenuti gli ispettori dell'ufficio provinciale per la sicurezza sul lavoro (Uopsal), i carabinieri di Riva del Garda, come anche la pm di turno, Ottavia Ciccarelli.
Chi era la vittima
Victor Durbala aveva 25 anni, ma lavorava già da diverso tempo. Nato in Moldavia, era cresciuto a Padova, dove aveva vissuto per anni in via del Bigolo 198a, nel quartiere di Mortise, insieme alla mamma Svetlana, al suo compagno e ai due fratelli.
Negli ultimi mesi, Victor aveva deciso di cambiare città: si era trasferito a Verona per stare vicino alla sua compagna, Alina, con cui condivideva un appartamento in via Alessandro Volta. Alina nella città scaligera gestisce un salone di bellezza. Victor da poco aveva iniziato a lavorare per l’azienda Gn Service di San Giovanni Lupatoto, un’opportunità che affrontava con serietà e determinazione. Aveva anche scelto di iscriversi al sindacato Uil, segno della sua attenzione per i diritti sul lavoro.
I sindacati
«L'ennesima tragedia sul lavoro ha colpito oggi il Trentino. Un ragazzo di soli 25 anni, cittadino moldavo e residente a Padova, ha perso la vita mentre lavorava presso la ditta Cmv. Era in forza a una ditta esterna ed era impiegato solo da pochi giorni. Come organizzazioni sindacali, esprimiamo il nostro profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia del giovane lavoratore. Ma a questo cordoglio deve seguire una ferma richiesta di verità, giustizia e prevenzione».
Andrea Grosselli , Michele Bezzi e Walter Largher a nome di CGIL CISL UIL del Trentino chiedono con forza che venga fatta immediatamente piena luce sulla dinamica dell’incidente.
«È inaccettabile che nel 2025 si possa ancora morire di lavoro, soprattutto a pochi giorni dall’inizio di un nuovo impiego. Questo dramma si aggiunge a una lunga e dolorosa lista di morti bianche che continuano a colpire soprattutto giovani, spesso precari, impiegati tramite ditte esterne, in condizioni ancora troppo spesso poco sicure.
Pretendiamo controlli più serrati, efficaci e costanti su tutti i luoghi di lavoro, in particolare nei cantieri e nelle aziende metalmeccaniche, dove il rischio è elevato e la vigilanza deve essere massima. Serve un cambio di passo reale nella cultura della sicurezza: non bastano più le parole o i protocolli formali, servono fatti concreti, formazione continua, responsabilità chiare e assunzioni nelle strutture di controllo.
Non possiamo più tollerare che il lavoro diventi una condanna a morte per chi cerca solo un futuro dignitoso. Questa strage silenziosa deve finire. Serve l’impegno immediato delle istituzioni, delle aziende, e un rafforzamento dei presìdi ispettivi sul territorio.
La vita dei lavoratori non può essere il prezzo da pagare per la produttività», concludono.
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