A Conegliano si presentano i carabinieri

Blitz al Fanno, al Pittoni e al Galilei: interrogati gli studenti. La preside Antiga: «Sconcertante». Il professor Giubilato: «Un’iniziativa gravissima Siamo all’anticamera dello Stato di polizia»
Conegliano. Carabinieri a scuola per chiedere informazioni agli studenti sui loro propositi di occupazione e manifestazioni anti-Gelmini. Il «blitz» è avvenuto ieri mattina in alcuni istituti superiori, tra cui l’Istituto Tecnico Commerciale «Marco Fanno», l’Istituto Professionale per l’Industria e Artigianato «Pittoni» e l’Istituto Tecnico Industriale «Galilei». I carabinieri di Conegliano si sono presentati nelle portinerie e hanno parlato coi collaboratori scolastici e gli studenti, chiedendo se vi fosse sentore di occupazioni. Le reazioni non si sono fatte attendere.


«Sono semplicemente sconcertata per quanto accaduto - è il commento della preside Sabrina Antiga, dirigente scolastico del «Marco Fanno» - ho appreso solo dai miei collaboratori dell’arrivo dei carabinieri a scuola perché non sono stata interpellata da loro direttamente. So che hanno chiesto ad un rappresentate d’istituto, una studentessa, se gli allievi abbiano in programma un’occupazione. Mi sarei aspettata che prima di sentire i miei studenti i militari avessero parlato con me, che dirigo questo istituto, spiegando il senso di queste «interviste», quindi non condivido assolutamente il metodo». Al Fanno, in realtà, non ci sono in programma occupazioni.


«Ci sarà lo sciopero degli insegnanti (oggi, ndr) come nel resto d’Italia - continua la preside - ma per quanto riguarda gli studenti, l’unica decisione presa è quella di un’assemblea riservata a rappresentati d’istituto e rappresentati di classe che si terrà la settimana prossima». All’Ipsia Pittoni, dove da qualche giorno campeggia uno striscione sindacale per la difesa della scuola contro la riforma, le informazioni sull’eventualità di un’occupazione sono state chieste dai carabinieri ai collaboratori scolastici della portineria. Anche qui e in altri istituti l’arrivo di gazzella e militari in divisa ha suscitato reazioni. «Mi pare che siamo all’anticamera dello Stato di polizia - denuncia il professor Manlio Giubilato, docente del liceo Classico ed ex consigliere comunale di Conegliano - è un’azione gravissima. Immagino che siano arrivate direttive dall’alto».


Nei giorni scorsi la protesta anti-Gelmini si è fatta sentire anche in una città di tradizione moderata come Conegliano. Nei licei Classico e Scientifico un terzo dei docenti ha approvato un documento di protesta contro la riforma Gelmini per cui gli insegnanti si asterranno dalle attività integrative come gite scolastiche e visite guidate. «La sospensione di queste attività è la risposta, volutamente simbolica, alla campagna di stampa e di opinione che tende a dipingere gli insegnanti come fannulloni incapaci, non aggiornati e ben pagati, nella migliore delle ipotesi lavoratori part-time che si lamentano ingiustamente dello stipendio» ha denunciato il professor Giubilato. E’ stato anche redatto un documento, nel quale si denuncia la non considerazione verso gli insegnanti, «che spesso sono additati come «la causa di tutti i mali», mentre si trovano a lavorare con strumenti sempre più scarsi e un trattamento economico non adeguato». Il collegio docenti della scuola media Grava (oltre mille studenti) ha approvato una dura mozione contro la riforma inviata al Governo, ai Comuni e ai rappresentanti dei genitori per denunciare il «progressivo svilimento della scuola pubblica».
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