Il dottor Martin non si ferma: conquistata la quinta laurea
Nuova proclamazione all’Alma Mater di Bologna per Mauro Martin, 57enne psicoterapeuta di Ponte di Piave nel Trevigiano. Dopo Storia, Psicologia, Economia Aziendale e Scienze Politiche, ecco l’alloro in Geografia. E ora punta a Scienze Ambientali a Udine: «Studiare è un modo per rimanere giovani»

Un vero pozzo di scienza. Mauro Martin, classe 1968, opitergino di nascita, ma pontepiavense di adozione, è stato proclamato nuovamente “dottore”, questa volta in Geografia all’università Alma Mater di Bologna. Si tratta della sua quinta laurea. Ma non si ferma. «Sto già seguendo» spiega, «il corso magistrale ad Udine di Scienze Ambientali. E, se il lavoro e la salute lo permetteranno ho altri progetti come quello di iscrivermi ad Ingegneria all’università di Trieste».
Nel 1995 la prima laurea, quando Mauro Martin è stato proclamato dottore in Storia, all’università Cà Foscari; poi in Psicologia a Udine nel 2003; in Economia aziendale, nel 2019, all’università di Trieste; nel 2023, in Scienze Politiche a Padova e, qualche settiman fa, è arrivata la quinta laurea in Geografia. Ma sembra non sia finita così.
Sposato, con due figlie, dopo avere lavorato per circa un ventennio in diverse aziende dell’Opitergino esercita da quasi quindici anni la professione di neuropsicologo e psicoterapeuta all’Ipav di Mestre. A inizio novembre, dopo l’esposizione della tesi al dipartimento di Geografia di Bologna, il professore Timothy Raeymaekers, presidente della commissione, nonché relatore di tesi, ha letto la proclamazione alla presenza dei commissari, del correlatore, il professore Matteo Proto, oltre che ai familiari e agli amici del neo dottore.
Non è facile trovare una persona che unisca nella sua cultura sia le discipline umanistiche, che quelle tecnico – matematiche. «Fin da bambino» prosegue Martin, «amavo passare i pomeriggi all’aperto, giocando in cortili gremiti di mamme, bambini, poi, con la bicicletta percorrevo sentieri di campagna, pescando nei corsi d’acqua a quei tempi ancora puliti e ricchi di vita. Contemporaneamente» aggiunge, «leggevo molto, mi piacevano i fumetti, seguivo Zagor e Mister No; andavo spesso al cinema ed amavo tantissimo i documentari naturalistici, in particolare quelli in bianco e nero di Folco Quilici. Più in generale apprezzavo la cultura coniugata all’esplorazione ed all’indagine scientifica».
E poi precisa che, a suo modo di vedere, «la cultura è una sola, interdisciplinare e comprende sia le scienze tecniche che quelle umanistiche».
Mauro Martin che consigli potrebbe dare ai giovani di oggi? «Li inviterei a studiare, con impegno, curiosità e passione, sia per trovare uno sbocco professionale che soddisfi i loro interessi, ma anche per senso civico. Lo studio e l’apprendimento di nuove conoscenze» conclude, «non devono mai essere abbandonate nel corso di tutta la vita. È anche un modo per rimanere giovani».
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