Pazzali a pm, 'dossieraggi di Equalize fatti a mia insaputa'

Interrogato per 10 ore, 'tenuto all'oscuro da Gallo e Calamucci'

(ANSA) - MILANO, 08 OTT - Le attività illecite ricostruite dall'inchiesta della Procura di Milano, in particolare gli accessi abusivi alle banche dati strategiche, tra cui lo Sdi delle forze dell'ordine, venivano compiute "a sua insaputa" e lui era "tenuto all'oscuro" dalla coppia composta da Carmine Gallo, l'ex superpoliziotto morto lo scorso marzo, e dall'esperto informatico Nunzio Samuele Calamucci. E' il contenuto, in sostanza, dell'interrogatorio reso ieri, per oltre 10 ore e fino a tarda notte davanti al pm della Dda Francesco De Tommasi, da Enrico Pazzali, il fondatore di Equalize, l'agenzia investigativa finita al centro della maxi indagine sui presunti dossieraggi illegali venuti a galla con arresti quasi un anno fa. Per la prima volta, dopo la chiusura dell'inchiesta a carico di 15 persone e con al centro l'accusa di associazione per delinquere di cui Pazzali, per i pm, sarebbe stato il "capo", l'ex manager, che è stato anche presidente di Fondazione Fiera Milano, si è difeso dalle accuse davanti agli inquirenti, imputazione per imputazione. E professando, difeso dall'avvocato Federico Cecconi, la sua "totale estraneità alle accuse". In sostanza, da quanto si è saputo, Pazzali, sentito nell'interrogatorio da lui richiesto e su tutte le circostanze emerse dalle indagini, episodio per episodio, ha ribadito la sua "mancata consapevolezza" delle operazioni illegali che venivano portate avanti, a suo dire, da Gallo e Calamucci. Un quadro in linea con la difesa che aveva già presentato al Riesame, che ha respinto la richiesta di domiciliari pur confermando i gravi indizi di colpevolezza a suo carico. Il business di Equalize, da qual che lui sapeva e stando alla sua versione, si basava su relazioni "reputazionali" perfettamente legali. Mai chiese, sempre stando alla sua difesa, report illegali, men che meno su figure politiche e istituzionali, come, tra gli altri, quelle emerse negli atti, da Ignazio La Russa e figli fino a Daniela Santanchè. (ANSA).

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