Zero, papà di 44 anni sconfigge la leucemia ma muore di infezione

Davide Polese, ex ciclista, si è spento all’ospedale di Verona Domattina l’addio in chiesa della famiglia e della comunità
Di Rubina Bon

ZERO BRANCO. Grazie al trapianto di midollo osseo aveva sconfitto la leucemia. Davanti a sé una vita con buone prospettive. A marzo di quest’anno il suo fisico comunque debilitato era stato attaccato dal citomegalovirus. E da quel momento è iniziato il tracollo con varie complicazioni, tra cui una polmonite: ieri alle 4 all’ospedale di Verona, Davide Polese, papà zerotino di 44 anni, ha concluso la sua battaglia. Il figlio minore Andrea, 8 anni, lo chiamava “supereroe” perché Davide, grazie alla sua bella famiglia e a un sacco di amici, aveva superato l’ostacolo più grande, la leucemia diagnosticata a ottobre del 2010. Dopo due anni di attesa era stato trovato un donatore compatibile, un tedesco di 34 anni. «Tutto era andato bene, i controlli sul midollo non evidenziavano più la presenza della malattia», racconta la moglie Samuela Pizzato, sposata 16 anni fa, «fino a marzo di quest’anno Davide conduceva una vita quasi normale pur con tutte le precauzioni del caso, poi il citomegalovirus in una persona immunodepressa ha iniziato la devastazione». Oltre che al centro veronese specializzato nei trapianti, Davide era seguito in Ematologia del Ca’ Foncello dal primario Filippo Gherlinzoni e da colei che il quarantaquattrenne chiamava “la mia dottoressa”, Flavia Zanetti. Fino a quando la leucemia non era prepotentemente entrata nella sua vita, Davide aveva un’attività in proprio di trasporti, era orgogliosissimo del suo camion. Poi aveva dovuto lasciare. Appassionato di moto, non si perdeva una gara di MotoGp. Nel 2011 la moglie era riuscita a coronare un suo sogno portandolo al Gp di San Marino: in quell’occasione era riuscito a vedere da vicino il suo idolo Simoncelli. Nel periodo della malattia, Davide aveva conosciuto l’Ail e ne era diventato volontario. E proprio all’Ail la famiglia chiede siano devolute le offerte. Da giovane Polese aveva militato nel ciclismo con la Zalf Euromobil Fior e si era laureato campione nei dilettanti. Ora seguiva il figlio Marco, 15 anni, nuotatore agonista. L’ultimo abbraccio al papà è fissato per domani alle 10 a Zero Branco, oggi alle 20.30 il rosario in chiesa.

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