Zanini: «Il Totila alla famiglia Francescato» Ivan, ieri l’omaggio nei 20 anni della morte

La proposta del consigliere di San Giuseppe a giunta e sindaco: «Da quel nucleo un messaggio attualissimo» 
19990119 - TREVISO - SPR - RUGBY: BENETTON; MORTO IVAN FRANCESCATO - Un'immagine d'archivio di Ivan Francescato (D), mediano di mischia della nazionale italiana.ARCHIVIO- ANSA/BGG.
19990119 - TREVISO - SPR - RUGBY: BENETTON; MORTO IVAN FRANCESCATO - Un'immagine d'archivio di Ivan Francescato (D), mediano di mischia della nazionale italiana.ARCHIVIO- ANSA/BGG.

IL TRIBUTO

Rete e whatsapp ad alto tasso di commozione, ieri, per ricordare il ventennale della scomparsa di Ivan Francescato. Anche il Benetton rugby, sulla sua pagina facebook, ha voluto onorare il campione trevigiano, morto a soli 32 anni, con un eloquente “leone per sempre”.

E come dimenticare che per molti anni la maglia numero 13 era stata ritirata dalla società, e poi ripristinata sulla spinta di World Rugby ?

Tantissima commozione, ieri non solo nel rugby, con Tarvisium e Benetton in prima fila, ma anche in piazza e nei locali. Ivan è rimasto ancora nel cuore di tutti. E ieri a d aumentare l’impatto emotivo c’è stata anche la consapevolezza dei 20 anni passati da allora. Un’enormità.

In questo clima, c’è da registrare un risvolto civico: Vittorio Zanini, consigliere comunale della lista Zaia-Gentilini, annuncia di aver presentato formale istanza a sindaco e giunta perché assegnino il Totila d’Oro, la massima onorificenza civica della città, intitolata al re longobardo, all’intera famiglia Francescato, per «meriti non solo sportivi».

E vuole chiarire subito le ragioni di questa proposta: «Ricordo Ivan molto piccolo, lo portava con sé Nello (uno dei fratelli Francescato ndr) quando veniva a studiare con mio fratello Daniele», spiega Zanini, non senza commozione, perché anche suo fratello è mancato, «e questo mi dice quanto al di là del fatto sportivo ci siano da considerare altri aspetti. Sportivamente parlando, è stato un caso unico, che ha portato un nucleo trevigiano alla ribalta mondiale del rugby, con ben 4 fratelli in nazionale, di cui 3 anche in campo nello stesso momento (Nello, Bruno e Rino, ndr), senza dimenticare gli altri due fratelli nazionali juniores (Manuel e Luca ndr). C’è una storia di solidarietà familiare, di solidità e sostegno reciproco che ha consentito a una famiglia con 8 figli di emanciparsi e di emergere, e questo è un messaggio anche per i tempi di oggi. I sacrifici dei genitori Oreste e Giovanna, l’aiuto tra fratelli e le sorelle (Marisa e Luisanna, ndr), l’impegno nella vita e nello sport, credo che tutto questo sia un riferimento e un valore per tutti, attualissimo, al di là della stessa terribile morte prematura di Ivan, fuoriclasse leggendario e conosciuto in tutto il mondo».

Ivan Francescato, il 19 gennaio 1999, fu stroncato a soli 32 anni da una malattia subdola, legata allo stato delle sue coronarie, come appurò l’autopsia. Colpite da una forma rara di arteriosclerosi, assolutamente imprevedibile e non diagnosticabile in un atleta costantemente controllato dal club alla nazionale. E da allora è uno dei casi studiati in tutti i congressi internazionali di medicina sportiva e cardiologia. —

A.P.

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