Vuole suicidarsi per amore, lo salva il sindaco di Arcade

ARCADE. Il sindaco detective salva l’aspirante suicida. È successo domenica sera, tra Arcade e Spresiano. Un 46enne da qualche anno residente ad Arcade aveva fatto presagire il peggio, con una serie di post su Facebook in cui scriveva «basta, è finita», a quanto pare in seguito a una delusione d’amore.
Poco prima dell’intervento del sindaco ci sono state anche alcune dirette social, sulle rive di un canale a poca distanza dal Piave, nel territorio di Spresiano. Il quadro, insomma, era tutt’altro che rassicurante. A farlo desistere è stato appunto il “suo” primo cittadino, Domenico Presti, ex carabiniere e già titolare di un’agenzia di investigazioni private. I due non si conoscono granché, ma si stimano reciprocamente e sono amici su Facebook, aspetto fondamentale della vicenda.
È infatti Presti gli telefona subito e la sua è l’unica telefonata a cui il 46enne, autotrasportatore, risponde. Tutte le altre, di conoscenti ed amici, che si erano allarmati nel leggere i post dell’uomo nella serata di domenica, vengono ignorate. Il tutto mentre erano stati allertati pure i carabinieri che, una volta recatisi nell’abitazione dell’uomo, avevano accertato la sua assenza da casa.
È in questi momenti che scatta l’intervento provvidenziale di Presti. Il quale raggiunge l’uomo, giunto con la propria auto nei pressi di un canale a qualche chilometro di distanza da casa, vicino al greto del Piave in Comune di Spresiano, e lo salva.
«Avevo letto i suoi post e ho provato a capire cosa stesse succedendo, confrontandomi anche con i carabinieri», racconta Presti, «ho provato a cercarlo e a chiamarlo: mi ha risposto nel giro di poco e, dopo qualche chiacchiera veloce, mi ha indicato il luogo in cui si trovava.
Gli ho detto di aspettarmi e una volta arrivato sul posto ho visto la sua auto: l’ho chiamato, ma non riusciva a sentirmi per il rumore dell’acqua. A quel punto gli sono andato incontro, ci siamo abbracciati e abbiamo parlato, prima di andarci a bere un caffè assieme».
Quanto è bastato per far desistere l’uomo da qualsiasi gesto estremo. A cui tutti i suoi conoscenti, fino a quel momento, avevano pensato. Intorno alle 23, l’allarme è quindi fortunatamente rientrato.
Il sindaco Presti, a 24 ore dall’episodio, non si sente un eroe: «Credo l’avrebbe fatto chiunque, è chiaro che il mio senso delle istituzioni, trasmessomi dal mondo dell’Arma, ha influito parecchio», dice Presti, che ieri pomeriggio ha rivisto l’uomo, «Un momento di difficoltà, una debolezza legata a una situazione affettiva ritengo possano capitare a tutti e pertanto non ci trovo nulla di strano.
L’uomo è una persona in gamba, un gran lavoratore: evidentemente il momento l’ha provato parecchio. Ma sono convinto che ne uscirà a testa alta. Cosa mi resta? L’angoscia dei primi momenti spazzata via dalla serenità: domenica sera sono andato a letto felice», dice Presti.
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