Voli a bassa quota e disagi Ryanair: giorni caldi per l'aeroporto Canova di Treviso

Dopo le proteste parte l’esposto dei residenti di Canizzano Ieri diversi passaggi sulla città. E per Ryanair disagi in arrivo 

TREVISO. Giorni caldissimi sul fronte aeroporto: con l’aumento delle rotte da e per Treviso, la congestione dei servizi all’interno dell’aerostazione, i decolli e gli atterraggi sopra i centri abitati (ieri cinque atterraggi a stretto giro e a bassa quota sopra il centro storico di Treviso), il comitato “Stop ampliamento” torna all’attacco con un esposto alla Procura della Repubblica. Lo firma una residente del quartiere di Canizzano, che (anche per conto dei suoi concittadini) denuncia «la situazione allarmante in cui si trovano gli abitanti del sobborgo di Canizzano a causa del passaggio a bassa quota di aerei in decollo dal locale aeroporto; passaggio che provoca rumori insopportabili, anche in orario notturno, vibrazioni e inquinamento atmosferico».

«Anarchia nello scalo». Il problema domenica 17 settembre si è accentuato, complice il vento forte in quota che ha costretto diversi aerei Ryanair, nel primo pomeriggio, ad atterrare dopo un’ampia virata sopra il centro di Treviso. Sia dalla città che dai quartieri periferici a Sud della stazione sono arrivate diverse segnalazioni di aerei a bassa quota che, contrariamente al solito, approcciavano la pista del Canova da Nordest invece che da Sudovest.

Un’altra domenica di disagi: stavolta per i cittadini, domenica scorsa 10 settembre era toccato invece agli utenti dello scalo, penalizzati da ritardi e cancellazioni. Secondo il Comitato Stop Ampliamento sono due facce della stessa medaglia, due ragioni per non far crescere ancora l’autostazione. «Il caos riscontrato nei giorni scorsi dimostra senza alcun dubbio che si è raggiunto il punto critico nella programmazione delle movimentazioni giornaliere, gestite in modo anarchico» spiega il comitato, «la tempistica dei voli estremamente ravvicinata è ritenuta “normale” dal gestore e passibile di incremento, nessuno invece valuta il punto limite di sopportazione dei disagi da parte dei residenti, indignati ed esasperati». Messaggio diretto a Save, gestore dell’aeroporto. Ma anche al Comune di Treviso, accusato dal comitato di non aver mai risposto al Piano di monitoraggio ambientale inviato a marzo dal comitato, e funzionale alla stesura del Piano degli interventi del Comune.

Cancellazioni e rimborsi. Ai problemi dello scalo trevigiano si aggiungeranno, fino a fine ottobre, quelli della sua principale compagnia, Ryanair. Che ha annunciato il taglio di circa 2.100 voli fino a fine ottobre per permettere ai piloti di smaltire le ferie accumulate (anche a causa dei numerosi ritardi). Treviso, hub strategico di Ryanair, rischia di pagare un prezzo salato: «Le cancellazioni saranno distribuite su tutto il network, quindi anche su Treviso, e peseranno per circa il 2% del traffico totale, ma chiaramente un aeroporto con maggiori tratte rischia di risentirne di più» spiega John Alborante, sales manager Ryanair, «contatteremo i clienti che hanno già acquistato il biglietto, sarà loro proposto il rimborso o lo spostamento del volo, contiamo di eliminaredel tutto questo disagio entro fine ottobre».

Solo nell'ultimo week end si sono registrati oltre 150 cancellazioni e secondo quanto dichiarato dal capo azienda Michael O'Leary saranno coinvolti circa 400 mila passeggeri. Le cancellazioni improvvise hanno interessato gli scali italiani di Bari, Bergamo, Bologna, Pisa, Brindisi, Venezia-Treviso e Palermo.

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