E’ morto “Nino” Valenti, giornalista, scrittore e drammaturgo: «Un’anima culturale»
Storico corrispondente della Tribuna, aveva 79 anni. Giovedì 28 agosto, il funerale a Salsa di Vittorio Veneto. Fu direttore generale del Comune, era nipote del paracadutista Tandura

Da dattilografo a direttore generale del Comune di Vittorio Veneto . E, una volta in pensione, anche consigliere municipale. Da giornalista a scrittore, ma pure drammaturgo. Ma il suo vanto era di appartenere ad una famiglia con due medaglie d’oro al valor militare e una croce di guerra per meriti nella Resistenza. È morto nella notte tra lunedì 25 e martedì 26 agosto Alessandro Valenti, 79 anni, storica firma de la Tribuna di Treviso. Lo ha strappato alla famiglia (Nino lascia moglie e due figli) un male contro cui lottava da tempo.
Il funerale si celebrerà giovedì 28 agosto alle 10.30 nella chiesa di Salsa.
Protagonista della vita vittoriese
Un protagonista, Valenti, a pieno titolo della comunità vittoriese. Assunto in Comune a Vittorio Veneto, subito dopo il diploma, come dattilografo, per la sua preparazione e dedizione ha scalato i diversi livelli di responsabilità, fino a diventare direttore generale e capo di gabinetto col sindaco Giancarlo Scottà.
Il vice di allora, Giovanni Braido, lo ricorda «per la grande passione civica, ma anche per la capacità istrionica che aveva di ammortizzare ogni tensione interna, anche negli uffici; infatti di Nino tutti i collaboratori conservano il più grato ricordo».
Anche il sindaco Mirella Balliana e l’amministrazione comunale esprimono ai familiari sentimenti di profondo cordoglio per la sua scomparsa: «La figura di Alessandro Valenti sarà ricordata per i molteplici impegni assunti, oltre che nella pubblica amministrazione, nell'ambito culturale della città nonchè in quello politico, di uomo stimato per la sua vasta cultura e per le sue doti professionali e umane, per la gentilezza, cordialità e generosità».
L’impegno politico
Nel 2009 Valenti, una volta in pensione, si è impegnato direttamente nella vita politica fondando “Forza Vittorio” e supportando la giunta Da Re, da consigliere comunale. Da giovane aveva militato nell’area socialista, particolarmente radicata in città. Tenente degli Alpini, in particolare al 7° Reggimento di Belluno, è sempre stato iscritto all’Ana e direttore de“L’Alpin Vittoriese”.
Era nipote di Alessandro Tandura, il primo paracadutista al mondo in azione di guerra il 9 agosto del 1918, medaglia d'oro al valor militare, 4 medaglie d'argento in Libia, Cirenaica, Somalia e Abissinia, una promozione sul campo da capitano a maggiore.
Articoli, libri e saggi dedicati a nonno Tandura
Al nonno ha dedicato ricerche, articoli, saggi. “Un uomo, una donna, un poeta”, “Sesso e vertigini”, “Un treno per Vienna” e “L’amore, la guerra, la pazzia” alcune delle opere; l’ultima – “Come te papà”, edizione De Bastiani - è dedicata allo zio, fratello della mamma, Luigino Tandura, il partigiano “Nibbio”, come il capo dei bravi nei “Promessi sposi” ma di tutt’altro temperamento.
Valenti era stato direttore responsabile di Radio Vittorio Veneto, di “Rete Quattro Italia, solo musica italiana” e della rivista “L’incontro”.
Negli anni Sessanta, tra i cinque firmatari del cartello culturale “Gli Speroni”. Per la Tribuna ha seguito dapprima le cronache vittoriesi e poi si è occupato di cultura, in particolare di teatro, prosa, musica. Senza mai rinunciare all’ironia. Micidiale con le parole, ogni sua telefonata in redazione era distillata di entusiasmo.
E i pezzi, fiumi in piena di cultura, erano tecnicamente perfetti: l’attacco, poi, era il suo marchio di fabbrica, perchè citava la battuta più importante dello spettacolo teatrale che andava a proporre, o la frase più significativa che aveva estrapolato dalla conversazione con il suo interlocutore, per dare immediatamente la “zampata” al pezzo e introdurre il lettore nel suo mondo. Il nostro giornale, nel ricordare con enorme affetto uno dei suoi collaboratori storici e più preziosi, partecipa al dolore della famiglia.
Alla famiglia le condoglianze della direzione, della redazione e dei collaboratori della Tribuna di Treviso
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso