Vittorio Veneto, minaccia e aggredisce i genitori per i soldi delle sigarette: 20enne condannato
Per mesi ha terrorizzato i genitori con violenze e minacce per ottenere soldi extra per le sigarette. Arrestato dopo un'aggressione, il giovane è stato condannato a 1 anno e 6 mesi con pena sospesa

Chiedeva in continuazione soldi per le sigarette, che non gli bastavano mai. I genitori gli davano 20 euro a settimana, ma lui al mercoledì li aveva già finiti. In questa vicenda non c’è l’ombra di denaro necessario per acquistare droghe o alcol, ma c’è semplicemente un ragazzo che non accetta che i genitori si rifiutino di esaudire le sue richieste.
Per cinque mesi, due pensionati di Vittorio Veneto sono rimasti in balìa dell’umore altalenante del figlio ventenne, finché alcuni mesi fa la situazione è precipitata. Un crescendo di spinte, botte, insulti e minacce finché, la sera del 29 novembre scorso, dopo essersi barricati in camera da letto per sfuggire a un’aggressione, i genitori erano stati costretti a chiedere aiuto ai carabinieri della compagnia di Vittorio Veneto.
Intervenuti sul posto, il ragazzo aggredì anche i militari dell’Arma e fu arrestato per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale.
Ieri il ragazzo, un italiano di 20 anni (difeso di fiducia dall’avvocato Enrico D’Orazio), è stato giudicato in rito abbreviato dal giudice Cristian Vettoruzzo e condannato ad un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa).
Il carcere, in questi mesi, gli è servito per riflettere e nel frattempo s’è riconciliato con mamma e papà, tanto da chiedere loro scusa e dimostrarsi pentito per il comportamento assunto nei loro confronti. Poche ore dopo la lettura della sentenza, è arrivata anche la scarcerazione del giovane difeso dall’avocato D’Orazio, che ha potuto tornare a casa e riabbracciare i genitori con la promessa di tagliare nettamente con il passato.
La vicenda risale all’inizio dell’estate scorsa quando qualcosa s’era incrinato nella testa del giovane vittoriese, un ventenne che non aveva dato mai prima grandi problemi ai genitori, due pensionati poco più che sessantenni.
Droga e alcol, nel suo caso, non c’entrano. Sono i rifiuti opposti con maggiore frequenza dai genitori, sempre pronti a dargli il meglio, che hanno fatta scattare la violenza. Prima fisica e poi verbale. Nel luglio scorso, infatti, dopo un secco «no» alla richiesta di denaro per comprare le sigarette, il giovane aveva sputato in faccia alla madre, costringendo il padre a frapporsi tra i due e ad essere spinto a terra.
Da allora qualcosa nel rapporto tra genitori e figlio è cambiato. E il clima minatorio ha subito un’escalation tra le mura domestiche. Le minacce di morte ai genitori non si contano come pure gli insulti e le aggressioni. Tra il 28 e il 29 novembre 2024, però, la situazione è precipitata.
La sera del 29 novembre, al no opposto dai genitori alla richiesta di soldi, il giovane aveva iniziato ad aggredirli verbalmente: «Vi spacco la faccia», «Vi faccio fuori» o «vi scuoio come maiali». Poi aveva preso le chiavi dell’auto dei genitori e se l’era portate via. All’indomani sera, stesso copione ma con maggiore aggressività tanto da costringere i genitori, per la paura, a rifugiarsi in camera da letto e a chiudersi dentro, sperando che la situazione tornasse alla calma.
Invece, quando il ragazzo aveva iniziato a sfondare la porta, erano stati costretti a chiamare il 112. Alla vista dei militari, il giovane aveva anche opposto resistenza. A quel punto fu arrestato e portato in carcere a Santa Bona. Ieri la scarcerazione.
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