Vittorio Veneto. Baristi pestati dal cliente ubriaco: denunciato per lesioni

VITTORIO VENETO. Non gli offrono il vino perché ubriaco e lui li pesta. È stato un lunedì sera da incubo quello vissuto dai titolari del River Pub di via Mezzavilla a San Giacomo di Veglia. Monica Guccino, 47 anni, e Dino Michelon, 55, sono tornati a lavorare già martedì mattina seppur con i segni ancora visibili dell’aggressione. «Non possiamo permetterci di stare a casa», raccontano, «dobbiamo lavorare». È Monica a ripercorrere quei momenti terribili. È mezzanotte e mezza quando nel locale entra un marocchino di età inferiore ai quarant'anni. È visibilmente alterato per l'alcol. Si avvicina al bancone e chiede da bere. Viste le sue condizioni, i gestori si rifiutano. Quel no secco però fa montare la rabbia dell'uomo che inizia pesantemente a insultare il gestore arrivando perfino a sputare.

«Se non esci dal locale», gli intimano, «chiamiamo i carabinieri». Il magrebino, anziché andarsene, prende una bottiglia di birra dal mobile vicino, la apre e si mette a bere. Per sfida inizia pure a fumare. «Non ho paura neanche se arrivano i carabinieri», dice annebbiato dai fumi dell’alcol. In effetti poco dopo arrivano gli uomini dell’Arma che lo portano fuori del pub per l'identificazione e gli ordinano di pagare la consumazione. Lo lasciano andare, a patto che non rientri più al River Bar. Ma il magrebino, dopo che la pattuglia se n'è andata, torna alla carica. Vuole rientrare, Monica Guccino gli si para davanti per impedirglielo. A quel punto il nordafricano si scaglia contro la barista.
Mi ha colpito con la bottiglia alla tempia»,racconta, «per fortuna sono riuscita a togliergliela, ma lui di rimando mi ha sferrato un pugno. L’ho portato verso l'esterno, ma quell' uomo mi ha tirato per i capelli, strappandomi delle ciocche, per difendermi gli ho assestato pure un morso». Sono attimi concitati. Dino Michelon esce dal locale con un cliente per andare in soccorso alla moglie, ma rimedia un pugno al volto e un calcio ai reni. I carabinieri nel frattempo, di nuovo allertati, tornano in via Mezzavilla e incrociano il nordafricano. Lo caricano in auto e lo riportano nel locale dove trovano i due baristi feriti. Lo straniero , senza fissa dimora e disoccupato, è già conosciuto dalle forze dell'ordine. Monica Guccino e Dino Michelon hanno riportato rispettivamente 15 e 10 giorni di prognosi per le ferite riportate. «In 35 anni di attività», dicono, «non ci era mai capitata una cosa del genere.
Ora abbiamo paura a rimanere fino a tardi nel locale». Il magrebino, autore dell’aggressione, non era la prima volta che metteva piede al River Pub. Tre anni fa era arrivato, poco dopo la chiusura del locale, saltando perfino il cancello. Al diniego dei titolari di farlo entrare per bere, aveva scaraventato un pesante posacenere contro la porta del pub, riuscendo a rompere dei piatti che erano all'interno. Il marocchino per l'aggressione di lunedì sera è stato denunciato per lesioni. È stato inoltre diffidato a non mettere più piede nel locale. L’episodio ha generato sconcerto in tutto il quartiere. Ai due baristi è stata portata la solidarietà dell’intera cittadinanza.
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