Villa Papadopoli è salva «Sarà un centro culturale»

VITTORIO VENETO. Villa Papadopoli, costruita intorno alla metà dell'XIX secolo, non diventerà né un lussuoso centro benessere, tantomeno un casinò. Messa in vendita dalle amministrazioni leghiste, ma mai alienata per l’assenza di offerte, viene salvata da Roberto Tonon e dalla sua maggioranza. Lo storico edificio e il suo parco, tra i più amati del Veneto, oggetto della raccolta nel 2010 di 10 mila firme per strapparlo alla cessione, sono stati infatti tolti dal piano alienazioni che, approvato dalla giunta, verrà sottoposto all’esame del prossimo consiglio comunale, in settembre.
Esulta, da una parte, il comitato popolare che a suo tempo ha partecipato al referendum del Fondo italiano per l’ambiente, con il risultato che il parco è finito ai primi posti della classifica dei “luoghi del cuore” italiani, con la soddisfazione dell’allora capo di Intesa SanPaolo, promotrice dell’iniziativa, Corrado Passera. Dall’altra, Mario Longo con l’associazione “Insieme per Ceneda” che da anni sono i custodi ed i gestori – a titolo di volontariato – di questo patrimonio. «È nostro intento» spiega l’assessore al patrimonio Alessandro Turchetto «valorizzare la struttura e il parco come bene pubblico. Chiaramente dovrà essere trovata una soluzione in partenariato pubblico-privato, individuando una destinazione compatibile con l’uso pubblico, le casse comunali, e l’intervento del privato. Ma quel che conta è mantenere il bene pubblico». Si era calcolato che l’acquisto e la ristrutturazione della villa avrebbero comportato, da parte di eventuali investitoti privati, un esborso di almeno 30 milioni di euro. Il Comune non ha da realizzarvi un albergo ma un centro culturale, quindi la cifra da impegnare sarà di gran lunga inferiore. C’è già chi vorrebbe trasferirvi la biblioteca, accolta nella vicina dependance. La “rotonda” della villa ospita già scuole di musica, così care anche al sindaco Roberto Tonon. Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha provveduto ad una sistemazione “di minima” della villa. «Come annunciato in campagna elettorale» spiega Turchetto «siamo intervenuti subito per dare un minimo decoro alla struttura e al contempo per garantire la sicurezza. Abbiamo ripulito le pertinenze, sistemato sul tetto alcuni coppi pericolanti, tolto macerie e piante infestanti che erano cresciute anche sui balconi. Abbiamo quindi messo in sicurezza tutta l’area, transennando e recintando l’edificio». Per limitare il rischio di nuovi atti vandalici, il Comune ha provveduto anche a sostituire un palo dell’illuminazione stradale rotto, sostituito tre corpi illuminanti sulla strada prospiciente la villa, e installato un faro che illumini la facciata di notte. «Tutti questi interventi sono stati realizzati con mezzi e uomini del Comune» fa sapere Turchetto.
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