Villa Paccagnella da salvare il Comune offre una cordata

PEDEROBBA. È un complesso in stile barocco settecentesco che domina la valle del Piave, immerso in un parco di piante secolari con vista sul fiume. Al centro il corpo padronale della villa, di fianco una serie di edifici di servizio, tra i quali la barchessa, la scuderia e la serra. Singolare poi la torretta ortogonale adibita a uccelliera. C’era pure un oratorio privato. Ad essa si arriva lungo un viale di tigli: è villa Larcher della Spalliera, più nota come villa Paccagnella, un sito storico monumentale privato e vincolato dalla Sovrintendenza, che si trova in stato di abbandono da anni e ad ogni acquazzone stava andando sempre più in degrado.
Da tempo l’amministrazione comunale sta impegnandosi per far recuperare il complesso. Intanto ha ottenuto l’avvio di lavori di consolidamento che evitino che un simile bene vada col tempo perduto. Poi, se non provvederà la proprietà per conto proprio, è pronta a fare da collettore di altre istituzioni – come il Fai, la Sovrintendenza, la Fondazione Benetton, l’Istituto Ville Venete – che compartecipino al pieno recupero e valorizzazione di villa Paccagnella. È una operazione che l’amministrazione comunale di Pederobba aveva avviato nel 2012, quando aveva proposto il coinvolgimento del Fai nel recupero del complesso con passaggio della sua gestione al Fondo Ambiente, ma l’idea era stata rifiutata allora dalla proprietà. È stata riproposta in termini simili a Regione e Sovrintendenza agli inizi 2018 dal consigliere comunale Fabio Maggio e il primo risultato è stata la definizione di lavori di consolidamento che sta eseguendo la proprietà.
«Il primo steep, consistente nei lavori di consolidamento per evitare ulteriori degradi, è stato concordato e avviato dalla proprietà e vigileremo perché sia portato completamente a termine», spiega Fabio Maggio. «Terminata questa opera di consolidamento, affronteremo il discorso della riqualificazione di tutto quell’importante complesso. Se provvederà direttamente la proprietà bene, altrimenti siamo pronti come Comune a fare da collettore per coinvolgere in questo intervento varie istituzioni e procedere poi con la presentazione di una istanza alla Sovrintendenza per ottenere l’assegnazione del bene che dovrà poi essere al centro della convenzione pubblico/privata».
Succedeva infatti che ad ogni fortunale venisse giù un pezzo di muro di cinta, qualche pianta venisse sradicata, ci fossero infiltrazioni dal tetto. Gli interventi concordati e che sono stati avviati consistono nella puntellazione interna delle strutture orizzontali per salvaguardare gli ambienti da eventuali crolli di controsoffitti, realizzazione di ponteggi per stendere teli impermeabili al di sopra delle coperture, proteggendo l’edificio da infiltrazioni. Nelle parti dove si sono già verificati crolli di coperture, invece, è prevista la collocazione di ponteggi interni controventati per imbragare le facciate a rischio di ribaltamento. C’è poi da mettere un ponteggio di protezione con reti parasassi per contenere eventuali scivolamenti di materiali dal tetto di uno degli edifici che confina con la strada comunale. Sarà poi vietato il transito lungo il muro di cinta dove ci sono stati dei crolli e quindi ci sono ora dei varchi. Con questi interventi dovrebbe essere messa in sicurezza la villa. Poi si affronterà la questione del suo recupero e della sua riqualificazione. —
Enzo Favero
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