Villa Manfrin va in rovina «Il parco abbandonato»

Viaggio tra strutture che perdono pezzi ed essenze soffocate da insetti infestanti Italia Nostra: «Si rischia di perdere un capitale, coinvolgete le associazioni»
FRIGO AG.FOTOFILM TREVISO VILLA MANFRIN CON ROMEO SCARPA
FRIGO AG.FOTOFILM TREVISO VILLA MANFRIN CON ROMEO SCARPA

«Cosa vuoi, non sembra colpa di nessuno, ma alla fine si rischia di perdere un grande capitale. Un capitale di tutti, il maggior parco della città. Meglio studiare qualcosa che, mettendo insieme associazionismo, private fatiche e personali sudori, qualche soldo pubblico e almeno una competenza vera, lo salvi e lo faccia rifiorire e riusare». Parla serio, Romeo Scarpa ingegnere, responsabile provinciale di Italia Nostra, a proposito di Villa Margherita e Villa Manfrin. «Qui il parco, in forma di Alberi Parlanti, è affidato agli Alcuni. Gente di spettacolo che ha un sacco di abilità, ma che di verde non sa nulla. Insomma, dai fratelli Manfio non dobbiamo pretendere che salvino la vecchia struttura dell'ingresso a sud-ovest del parco, quella che era un compendio di infinite varietà di rose. I roseti, guarda qui (e alza un cespo di boccioli incappucciato da brulicanti insetti verdi ndr), sono infestati dagli afidi. Lo stesso si può dire di alcune piante rare, di essenze profumatissime come questa pianta di "anzioèti", o questi tassi "dei morti", ma anche dell'immenso platano che sorge accanto al laghetto delle tartarughe, platano che sta per essere soffocato da quelle tre conifere sempre a rischio di caduta.... E che dire poi del contratto per il verde con un'azienda che di mestiere raccoglie e lavora rifiuti? Al massimo la Contarina potrà raccogliere le foglie cadute o portar via gli sfalci...».

Continuiamo a guardarci attorno e le magagne vengono fuori. «Guardate la transennatura che mette al riparo chi ci cammina accanto dalla caduta di colonnette e cornicioni della cedraia sud: appena si sgretolerà quello strato di cemento di copertura, si metterà in moto un dòmino di crolli. Ma se provi a parlarne, ti dicono che non ci sono soldi. Gli stessi che servono per rimettere in funzione il teatrino vicino all'ingresso nordovest che giace in stato di abbandono, gli stessi che servirebbero per la cedraia di nordest o per la casetta del custode che crolla vuota. Per non parlare del villino ex Antelao e del prospicente laghetto, che ha un'acqua tanto cupa da chiedersi come stia la rete idraulica che serve alla salute di fontane, laghi e parco». Il cane si morde la coda, insomma.

«E allora si metta in moto un circolo virtuoso, si mettano in rete quanti hanno qualcosa da dire e da dare, in una specie di associazione "Amici del parco" che abbia credito anche presso il Comune. Al quale spetterebbe però, almeno, di rimettere in piedi un ufficio Verde pubblico che dia le linee e le prescrizioni, perchè una regia "intelligente in verde" serve. Per il resto, si decida cosa fare di alcune strutture: non si possono lasciare botole di cemento semichiuse, non si può lasciare che l’unica struttura di conforto sia il bar del tennis, quando si ha a disposizione un fabbricato come il villino ex Antelao con tanto di terrazzino per le seggiole e i tavolini? Capisco che a Ca’ Sugana si viva nel terrore di essere accusati di aiutare questo o quello “che ci speculano”, ma se fosse un’associazione... di associazioni a farsi carico di tutto ciò per finanziare alcuni lavori che non si possono fare gratis o far fare agli Alcuni, allora non ci sarebbero neanche più i sospetti. Compito della politica è promuovere le cose e le iniziative. Che poi le associazioni che si mettono assieme siano di questa o quella fazione, poco importa».

«Aggiungo», prosegue, «che da una parte Ca’ Sugana ha tutti i soldi delle quote Save e dall’altra ha la possibilità di sfruttare al meglio il capitale di Villa Margherita, finalmente abbandonata dal comando dei carabinieri. Già che ci siamo, perché non verificare se i garages hanno la copertura in eternit? E perchè l’acqua del fosso interno è piena di detersivo? La gente va al parco per l’ambiante salubre».(t.f.)

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