Villa Emo rimane prigioniera i nuovi proprietari non arrivano

La cessione è definitiva ma i magnati francesi Gombault sono bloccati a Londra Prolungata la gestione affidata alla coop Mondo Delfino ma la struttura è chiusa

Vedelago

Sono bloccati a Londra, dove risiedono, i mecenati francesi Vincent e Florence Gombault, che dal primo gennaio di quest’anno hanno legalmente acquisito Villa Emo. I nuovi proprietari della palladiana villa di Fanzolo, nella qualità di presidente e consigliere della Palazzo Garzoni srl (società che ha formalmente acquisito il complesso), hanno già versato la prima tranche di pagamento, 5 milioni di euro, impegnandosi a pagare in sei anni le altre rate da 1,6 milioni di euro per i restanti 10 milioni di euro pattuiti. L’incontro con l’amministrazione comunale avrebbe dovuto essersi già tenuto, per definire la convenzione che consentirà ai vedelaghesi di accedere gratis al compendio. «Vista la situazione, tutto è purtroppo slittato e non possiamo fare previsioni», comunica il vice sindaco Marco Perin, che ha seguito in prima linea la questione della vendita di Villa Emo, per assicurare la tutela dell’interesse collettivo.

La villa è chiusa dall’8 marzo fino al 3 aprile, in base alle disposizioni governative per il contenimento dell’emergenza coronavirus. Ogni evento in programma in questo periodo è stato annullato, nell’attesa di tornare alla normalità. La gestione della villa è stata affidata per ora in linea di continuità alla cooperativa Mondo Delfino, già incaricata da Fondazione Villa Emo, l’ente del Credito Trevigiano deputato alla manutenzione del compendio, che si è sciolto dopo la cessione. Ora tutto è fermo: non appena villa Emo riaprirà continueranno a esserci le tradizionali visite guidate, i matrimoni e alcuni eventi.

Resta però grande l’aspettativa sulle nuove modalità con cui i nuovi proprietari intendono riattivare il turismo a Vedelago, settore che sta inevitabilmente soffrendo in questo periodo. L’obiettivo dichiarato dai Gombault è infatti ambizioso: triplicare gli ingressi, raggiungendo quota centomila visitatori all’anno. L’acquisto, da parte dei coniugi francesi innamorati di Palladio, è stato proprio determinato dalla valutazione sulle «potenzialità di sviluppo dell’attività di turismo culturale ed espositivo per la società Palazzo Garzoni srl» (con cui è stato acquisito il compendio), questo il pensiero espresso nero su bianco dagli stessi Gombault. Un risultato che non può certo essere ottenuto proseguendo con l’ordinaria amministrazione, richiedendo innesti di creatività.

Intanto, però, a oltre tre mesi dal perfezionamento dell’acquisto, decorsi i termini per l’esercizio della prelazione da parte degli enti pubblici, ogni programmazione per il rilancio di villa Emo è ancora in stand by. Si muove qualcosa solamente per quanto riguarda l’intervento di manutenzione e recupero delle meravigliose siepi in bosso che attraversano il giardino della villa: venerdì partono i lavori. Il passo successivo – comunica il presidente della coop Delfino, Carmelo Cutrufo – sarà il restauro degli affreschi interni alla villa, che dovranno essere autorizzati dalla Soprintendenza. –

Maria Chiara Pellizzari

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