Vigneto d’oro sul Montello in affitto a 280 mila euro

A tanto ammonta il costo per un anno del terreno di proprietà del Consorzio Lo coltiverà fino alla vendemmia l’azienda vitivinicola Ca' di Rajo di San Polo

GIAVERA. Un terreno d'oro, quei quasi 20 ettari di vigneti sul Montello dell'azienda di Santi Angeli, di proprietà del Consorzio del Montello. Per un anno di affitto è stato concesso alla bellezza di 281mila euro, 100mila euro in più dello scorso anno.

Lo coltiverà fino alla prossima vendemmia un'azienda vinicola di San Polo di Piave. Insomma non ci sono limiti per avere vigneti dove produrre le bollicine.

E pensare che nel 2015, quando il consorzio aveva deciso di affittarlo per un anno, aveva posto come base d'asta il prezzo di 40mila euro. Insomma il prosecco vale oro e quei 20mila metri quadri di vigneto nella zona di Santi Angeli rimpingueranno le casse del consorzio. Se lo è aggiudicato un'azienda vinicola di San Polo di Piave, la Ca' di Rajo. Si tratta di un vigneto pregiato - ampio 199.074 metri quadrati tra via E.Porcù e via A.N. Gorini, con terreni argillosi e privo di sistema di irrigazione - che il Consorzio ha deciso di mettere in affitto dopo la chiusura della causa con la Isa. Quest'ultima aveva in gestione il vigneto ed avrebbe dovuto, in base al project finanziario, sistemare i due edifici nell'area. Cosa che non è avvenuta per cui il consorzio aveva promosso una causa che è stata vinta nei due gradi di giudizio e che ha permesso al consorzio di tornare in possesso del vigneto. L'anno scorso era stato messo all'asta per un anno di affitto e dalla base di 40mila euro si era balzati a 180mila, quest'anno si è ripetuta la stessa procedura e l'offerta più alta è arrivata addirittura a 281mila euro.

Quella dell'azienda agricola Ca' di Rajo di San Polo di Piave, offerta che dà maggior margine al consorzio nello svolgere le proprie attività statutarie. Soddisfatti i sindaci ed il presidente del consorzio del Montello, Denis Michielin: «È un altro passo importante per il rilancio di questa realtà che ha visto il rientro come socio di Nervesa della Battaglia ed il varo di una progettualità turistica sul territorio che ha portato all'acquisto del sedime della Fonda ferroviaria di 18,5 km destinata a diventare una pista ciclopedonale della memoria». (e.f.)

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