Video “pedoporno” sugli smartphone denunciati quattro studenti del Cerletti di Conegliano

CONEGLIANO. Un video pedopornografico di pochi secondi che ritrae minorenni mentre fanno sesso ha messo nei guai quattro studenti del Cerletti di Conegliano. Fatale è stato l’essersi scambiati l’un l’altro, come una catena di Sant’Antonio, il breve video hard. Quanto è bastato per far scattare il reato di detenzione e divulgazione di pornografia minorile on line.
LA SCOPERTA DEL PAPà
Il caso è approdato alla Procura dei minori di Venezia grazie ad una segnalazione della stessa scuola, che era stata interessata dal genitore di uno studente dell’istituto. Il genitore si era accorto della presenza sullo smartphone del figlio di un video a sfondo erotico con protagonisti minori attorno ai 10-12 anni.
Il capo della procura dei minori di Venezia, Mansueto Maria Crepaz, dopo aver acquisito il video, attraverso gli agenti della polizia giudiziaria, ha deciso di mettere sotto inchiesta per pornografia minorile i quattro giovani del Cerletti che probabilmente, nell’acquisire e poi divulgare il video, non avevano capito che, più che una bravata, stavano commettendo un grave reato. Il fatto è stato scoperto un mese fa, poco dopo l’inizio della scuola, al rientro dalla pausa natalizia.
Una ripresa scolastica con un regalo non tanto gradito per i quattro giovani, che per quel video di appena 10 secondi, scaricato da qualcuno e poi divulgato, sono finiti nei guai. Ad accorgersi di quel video è stato dunque il padre di uno dei ragazzi che, come spesso accade, ha dato un’occhiata di nascosto al cellulare del figlio per vedere il tono dei messaggi e soprattutto se ci fosse qualcosa di preoccupante.
E quel qualcosa l’ha trovato sotto forma di un breve filmato, di appena una decina di secondi, nel quale veniva immortalata una scena di sesso tra minorenni. L’uomo, comprensibilmente preoccupato, dopo essersi consultato in famiglia, ha deciso di interessare la scuola. Che a sua volta ha segnalato il caso alla Procura dei minorenni di Venezia.
La polizia giudiziaria, incaricata dalla Procura dei minori, ha acquisito il video dal cellulare, individuando così i quattro studenti, tutti minorenni, che avevano divulgato il video con immagini di pornografia minorile e con vittime in età adolescenziale.
L’INDAGINE
Una volta identificati i quattro giovani del Cerletti, la polizia giudiziaria è andata a perquisirli e poi li ha convocati assieme ai genitori per la notifica dell’indagine in corso e della denuncia.
L’accusa, nei loro confronti, è quella di divulgazione di materiale pedo-pornografico. Un reato perseguito dall’articolo 600 comma terzo che punisce chi “con qualsiasi mezzo, anche per via telematica, distribuisce, divulga, diffonde o pubblicizza materiale pornografico (ovvero distribuisce o divulga notizie o informazioni finalizzate all'adescamento o allo sfruttamento sessuale) di minori degli anni diciotto”. Il consiglio degli addetti ai lavori ai minorenni che si vedono recapitare video del genere sul cellulare è quello di cancellarlo o comunque segnalarlo alle forze dell’ordine. Mai girarlo ad altre persone altrimenti si compie il reato di divulgazione di materiale proibito.
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