Via del Mare, sindaci sconfitti. Per il Tar il ricorso è inammissibile

Stoppata la battaglia dei cinque municipi contro l’opera prevista fra Meolo e Jesolo. Per i giudici i comuni non hanno titolo per contestare perché non partecipano alle spese per l’opera. Cendron (Silea): «Dati vecchi di 20 anni». Moro (Monastier): «Le criticità restano»

Savina Trevisiol
Code sulla Treviso Mare
Code sulla Treviso Mare

La battaglia dei cinque Comuni contro la «Via del Mare» si ferma – per ora – davanti al Tar del Veneto. Il Tribunale amministrativo ha dichiarato infatti inammissibile il ricorso presentato dalle amministrazioni di Meolo, Fossalta di Piave, Roncade, Monastier e Silea contro l’aggiudicazione dell’opera, un collegamento viario – da realizzare con la formula del project financing – per unire l’autostrada A4 con Jesolo e il litorale.

Secondo i giudici, i Comuni non hanno titolo per contestare l’aggiudicazione perché non partecipano direttamente alla spesa dell’infrastruttura. Una motivazione che però non spegne le critiche, né cancella le perplessità che da anni accompagnano questo progetto.

Le criticità

La «Via del Mare» è un progetto pensato per ridurre le code verso la costa e sostenere il turismo. Ma negli anni è diventata un terreno di scontro tra amministrazioni, cittadini e comitati.

Chi la contesta teme conseguenze pesanti sul traffico locale, sull’ambiente e sulla pianificazione urbanistica. Il ricorso dei Comuni chiedeva di rivedere i numeri economici, verificare se le esenzioni previste dai piani siano state calcolate correttamente e valutare l’impatto aggiornato sulla viabilità e sul territorio.

In più, sono stati segnalati rischi legati a eventuali criticità idrogeologiche e alla compatibilità con piani urbanistici che nel frattempo sono cambiati. Il Tar ha deciso di non entrare nel merito, ma ha riconosciuto la legittimità dell’iniziativa disponendo la compensazione delle spese legali.

«Nessuno ci può zittire»

«Non abbiamo mai contestato l’utilità strategica dell’opera» precisa Rossella Cendron, sindaca di Silea «ma è assurdo basarsi su dati vecchi di vent’anni. In pratica mi si dice che non ho interesse a verificare se un’infrastruttura sia compatibile con il mio territorio.

Politicamente è una follia». Sulla stessa linea linea Paola Moro, prima cittadina di Monastier: «Rispettiamo la sentenza del Tar, ma non essere riconosciuti titolati a segnalare problemi non significa che questi non esistano. Ci siamo mossi perché il progetto è andato avanti per oltre una dozzina di anni senza aggiornare dati e valutazioni. Le criticità ci sono, restano sul tavolo e noi continueremo a lavorare nell’interesse delle nostre comunità».

Il progetto

L’idea della «Via del Mare» nasce all’inizio degli anni Duemila, con l’obiettivo di collegare in modo più rapido l’autostrada A4 al litorale, alleggerendo strade locali spesso congestionate nei fine settimana estivi.

Da allora sono passati studi, progetti, varianti e rallentamenti. Nonostante venga definita da molti un’infrastruttura strategica per la mobilità del Veneto orientale, la realizzazione è rimasta sospesa tra carte, discussioni e opposizioni. Ora, con il ricorso respinto, la questione legale si chiude. Ma certo non il dibattito. 

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