Via i «dissidenti»: giunta esclusa dalla lista
Il Pd taglia Favero, Da Riva, De Nadai, Bessegato e Cornuda. Cima corre per le provinciali

La giunta nominata nel giugno 2007 Il confermato Franco Andolfato L’escluso Edo Cornuda Il candidato Lucio De Bortoli Il dissidente Claudio De Nadai L’ex sindaco Laura Puppato Il rientrante Franco Trinca La ribelle Tiziana Favero Il «provinciale» Flavio Cima
MONTEBELLUNA.
La competizione per la scelta del candidato sindaco ha lasciato macerie nel centro-sinistra. La giunta uscente, con l'unica eccezione di Franco Andolfato, non sarà rappresentata. Salvo Flavio Cima, che correrà per le provinciali, gli altri membri della giunta paiono dei veri e proprio «epurati» dopo lo scossone di MontebellunAttiva. E quale sia il livello dei rapporti, dopo le randellate volate via mail, lo si vede nei profili che i protagonisti hanno messo nelle loro pagine Facebook. Sia in quella di Tiziana Favero, assessore alle Attività produttive, che in quella di Francesco Da Riva, con il referato alla Cultura, compare un uomo mascherato e armato. Facile pensare subito alla guerriglia intestina passata e che può diventare anche futura. Chi e cosa rappresenti quell'immagine lo spiega subito Tiziana Favero, un'immagine che nulla a che fare col suo ruolo di assessore alla sicurezza, ma che è un messaggio politico lampante. «E' il subcomandante Marcos - dice Tiziana Favero - è un'immagine scelta per affermare che alla propria dignità non si rinuncia mai, che dalla coerenza delle idee non ci si discosta mai, che per esse si è disposti anche a rinunciare alla vita». Insomma il subcomandante Marcos come simbolo per quella parte della giunta che ha perso la battaglia delle candidature e che non è disposta a scendere a patti, nemmeno per entrare in lista. Mantengono invece un profilo «normale» gli altri due assessori dissidenti: Claudio De Nadai, e Annalisa Bessegato, ma nessuna ricucitura c'è stata. Anche se dall'altra parte erano arrivati e arrivano messaggi concilianti, anche questi simbolici. «Chiedetevi anche perché Renata Feltrin ha messo adesso l'immagine di una colomba col ramoscello d'ulivo - dicono gli assessori dissidenti - mentre prima aveva quella di Eva Kent, la compagna di Diabolik». Renata Feltrin è uno dei membri del direttivo del Pd, quindi del partito che ha scelto Lucio De Bortoli quale candidato sindaco. Insomma un messaggio di pace, seppur simbolico, più chiaro di così non poteva esserci. Ma non è arrivato ai destinatari, che hanno risposto con simboli da guerriglia. E qualche messaggio scambiato tra i dissidenti fa capire che alcuna ricucitura proprio non ci sarà. Basta leggere cosa scrive Tiziana Favero nella bacheca di Francesco Da Riva pochi giorni fa: «No me sposto de un miimetro». E non s'è spostata, come non si sono spostati gli altri del suo schieramento, specie dopo aver visto alcune dichiarazioni di De Bortoli, come quelle sul Parco delle Imprese. «Già - dice ancora Favero - nel 2007, quando è stata votata in giunta quella delibera di variante, lui era con noi, era ancora assessore come lo era Loris Poloni. Quindi avevano approvato quel piano anche se adesso ne prendono le distanze. Troppo comodo».
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