Vent’anni di Nike con le scarpe dei campionissimi

Il laboratorio della prestigiosa azienda festeggia esponendo  la Hypervenom usata da Mauro Icardi nel derby dell’andata

MONTEBELLUNA. Nascono nella capitale dello sportsystem le Nike con cui calcano i campi da calcio Cristiano Ronaldo, Neymar, Icardi e tanti altri campioni del calcio. E sempre a Montebelluna sono pronte le scarpe per i Mondiali di Calcio 2018. Da ieri, al Museo dello Scarpone, sono in esposizione, autografate, le Hypervenom Gx Limited Edition con cui Icardi ha giocato l'ultimo derby.

Un modo per festeggiare il ventennale della Air Gx, la prima scarpa prodotta dal Centro Ricerche Nike di Montebelluna e indossata nel 1998 da Ronaldo, il calciatore brasiliano. Era arrivata nel 1996 la Nike a Montebelluna e qui è rimasta col suo Centro Ricerche focalizzato soprattutto nel calcio. A Montebelluna si crea l'idea, a Verona la si produce poi. «Nike è a Montebelluna - spiega Matteo Tessaro, general manager del Centro Ricerche- perché qui c'è tutto quello che serve. Quelle che studiamo per i campioni, sono delle scarpe supertecniche, ma le stesse calzature poi si possono trovare nei negozi specializzati».

Nel Centro Ricerche di Montebelluna sono pronte le nuove scarpe che indosseranno i campioni ai prossimi Mondiali di Russia del 2018. Tali modelli poi diventeranno dei prodotti a disposizione degli appassionati del brand, realizzati in serie nei vari stabilimenti in Italia e all'estero. Mentre l'ingegno, l'inventiva e le scarpe dei campioni rimarranno produzione esclusiva a Montebelluna. Sono specializzati nelle scarpe da calcio al Centro Ricerche di Montebelluna, il 98% del loro lavoro è sulle scarpe da calcio, pronti a realizzare scarpe personalizzate in base alle esigenze specifiche dei singoli calciatori, che vengono seguiti da un addetto apposito. Nike Football continua quindi ad avere un approccio artigianale, con gli abili artigiani di Montebelluna che continuano a creare calzature da calcio rivoluzionarie, abbinando materiali pregiati alle più raffinate innovazioni.

«Il segreto è nell'innovazione -prosegue Matteo Tessaro- siamo riusciti a produrre scarpini con tomaia di plastica più leggera della pelle di canguro che in precedenza è stata la più utilizzata, una plastica che costa più della pelle stessa». E ora Nike è entrata a far parte della Fondazione del Museo dello Scarpone e per festeggiare i suoi 20 anni montebellunesi al Museo dello Scarpone è stata allestita una teca con le scarpe dei campioni.

«Siamo molto soddisfatti che un brand così importante abbia deciso di continuare a investire nel territorio -commenta Patrizio Bof, presidente della Fondazione del Museo dello Scarpone- Dato il ruolo di presidente che ho recentemente assunto, ho chiesto al manager di Nike le ragioni per cui il marchio ha scelto e investe nel territorio. La loro risposta è stata che oggi più che mai trovano nel territorio tutto quello che serve loro: le eccellenze, in termini di macchinari, tecnologie e artigianalità, sono uniche al mondo. Si confrontano spesso con i colleghi che hanno a disposizione molte più risorse e gli stessi materiali, ma che non riescono spesso ad ottenere i risultati che il laboratorio Nike riesce a creare, grazie al territorio e al “saper fare”. Se Portland chiama, noi ci siamo e ci saremo per qualsiasi impresa sportiva che voglia portare valore al nostro territorio. Ringrazio le imprese che ogni giorno lavorano ed investono e fanno grande il nostro territorio». Da ieri la scarpa di Icardi autografa è esposta all museo, dal lunedì al mercoledì dalle 9 alle 13 ed il giovedì e venerdì dalle 9 alle 18.

Enzo Favero

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