Venethica, impresa e coop si incontrano e nasce lo scarpone etico

Il calzaturificio Cima 12 è stato “assorbito” dalla Nuovi Orizzonti Informatici. E ci sono cinque posti di lavoro in più

CASTELFRANCO. Calzaturificio rilanciato, con cinque nuove assunzioni che potrebbero arrivare a quindici entro la fine dell'anno, l'avvio della produzione dello "scarpone del centenario", quello della Prima guerra mondiale.
Missione compiuta per la cooperativa Noi - Nuovi Orizzonti Informatici di Castelfranco, che si è lanciata sul mercato con un marchio ben noto a chi ama la montagna come Cima 12. Come sia accaduto lo spiegano il titolare di Cima 12 Davide Dal Dal Bello e il presidente della cooperativa Fabio Panizzon.

"Cima 12 - spiega Dal Bello - nasce nel 2011, dopo aver vinto con l'Istituto Cavanis, dove insegno, il concorso nazionale indetto dall'associazione calzaturieri ANCI con un progetto di marketing sulla calzatura da montagna. Decido di dare vita all'azienda omonima prendendo in consegna dai genitori che avevano raggiunto la pensione, la struttura e le macchine dell'azienda di famiglia. Con il tempo maturo l'idea che azienda e mondo della scuola debbano intrecciarsi sempre più strettamente. Quando dalla provincia di Treviso viene emanato un bando a tema decido di partecipare assieme alla scuola coinvolgendo altri importanti attori del territorio (imprese, enti, associazioni di categoria). Vinto il bando, diamo vita al progetto Simulimpresa che porterà all'ideazione di 10 start up tra gli studenti del Cavanis e di altre scuole della provincia. Capisco che può essere una buona occasione per fare qualcosa di concreto per il territorio, per i giovani senza lavoro, per chi il lavoro l'ha perso. Conoscendo Noi coinvolta nel progetto Simulimpresa decidiamo di unire le forze: da una parte Cima12 con l'esperienza produttiva, il know how, i modelli e una piccola ma solida rete di clienti affezionati al prodotto artigianale, dall'altra la cooperativa Noi con il suo enorme bagaglio in materia di cooperazione sociale. E così durante l'estate 2014 in piena corsa fondiamo Venethica"

"Dal Bello - prosegue Panizzon - si ê subito dimostrato molto interessato al valore aggiunto dato da una cooperativa sociale, soprattutto per le implicazioni etiche". La cooperativa madre, ovvero Noi, è nata nel 2000, grazie alla collaborazione con Usl 8 e cooperativa Vita e Lavoro, che si rivolge a persone svantaggiate: non solo alle cosidette "categorie protette" ma anche a chi cerca particolari fasce di orari di lavoro per necessita familiari o disoccupati a cui manca poco per andare in pensione. Un orizzonte più ampio che ha facilitato la creazione di Venethica, la cui produzione riguarda una linea di scarponi da trekking di gamma medio alta che manterrà il marchio Cima 12, mantenendo viva una tradizione trentennale nelle pedule da montagna.

Il nome si riferisce alla più alta cima della provincia di Vicenza, teatro di battaglie durante la Grande Guerra. Alta qualità, nuovo design e rispetto della tradizione calzaturiera della Pedemontana sono gli elementi che caratterizzano questa nuova produzione, fatta a mano e con una caratteristica particolare: la suola garantita a vita. In pratica finché dura la tomaia, lo scarpone potrà essere sempre ripristinato. "Abbiamo voluto mantenere questa prerogativa che era già di Cima 12 - continua Panizzon - perché ê una immediata garanzia di qualità. Così accanto alla nuova linea, ci occupiamo anche del risuolamento della precedente produzione. Del resto, una volta abituati bene con uno scarpone è sempre un problema disfarsene". I cinque dipendenti attuali potrebbero triplicarsi entro la fine dell'anno. Anche perché accanto alla scarpa da montagna, è già allo studio una linea per calzature da tutti i giorni, anche qui con qualcosa in più: oltre alla produzione manuale, uso di materiali naturali non inquinanti a km zero. Come motto Venethica ha scelto "cammina e non calpesta" per lanciare un messaggio chiaro sulle sue intenzioni: dimostrare che si può fare impresa nel rispetto dei valori etici, anche aiutando persone svantaggiate. "Scegliere le scarpe Venethica - conclude Panizzon - significa favorire il mantenimento dei posti di lavoro qui, dare valore alle risorse sul nostro territorio. Venethica è nata anche per proteggere e valorizzare la capacità e la conoscenza del “saper fare” tramandato di generazione in generazione, patrimonio della nostra stessa cultura"

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