Vende cubi di Rubik falsi: denunciato

Arrivavano dalla Cina. Giro da 150 mila pezzi, incassi di 200 mila euro
Il celeberrimo cubo di Rubik, «nato» quasi quarant’anni fa
Il celeberrimo cubo di Rubik, «nato» quasi quarant’anni fa
 
Una frode al cubo. Hanno venduto 150 mila «Cubi di Rubik» falsi, per un giro d'affari di 200 mila euro. Nei guai sono finiti un trevigiano, un bolognese e quattro cinesi: sono stati denunciati per illecita commercializzazione di prodotti contraffatti e per frode in commercio.
 La guardia di finanza di Verona ha sequestrato circa duemila riproduzioni fedelissime del famoso «Cubo di Rubik», commercializzate negli ipermercati e nei centri commerciali del nord e del centro Italia, in particolare attraverso i tanti distributori automatici di giocattoli posizionati negli stessi centri commerciali. Oltre al sequestro dei circa duemila pezzi è stata bloccata una catena di distribuzione commerciale che aveva già venduto oltre 150 mila altri "esemplari" dello stesso celebre rompicapo. Il cubo di Rubik, inventato quasi quarant'anni fa, ha milioni di estimatori in tutto il mondo. Il meccanismo e i colori del cubo risultano tutelati da copyright il cui brevetto, di proprietà di una società di diritto anglosassone, è concesso in Italia in esclusiva ad una società milanese. Produrlo, importarlo o venderlo senza autorizzazioni è un reato, per questo l'imprenditore trevigiano e i suoi soci in affari sono stati denunciati.  Il cubo fu inventato dal professore di architettura e scultore ungherese Ern Rubik nel 1974. Chiamato originariamente Magic Cube (cubo magico) dal suo inventore, il rompicapo fu ribattezzato in Rubik's Cube dalla Ideal Toys nel 1980, anno in cui vinse il premio speciale dalla giuria dello Spiel des Jahres (gioco dell'anno) in Germania, unico solitario premiato nella storia del premio. E' il giocattolo più venduto della storia, con circa 300 milioni di pezzi venduti, considerando anche le imitazioni. L'operazione delle fiamme gialle veronesi, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Beatrice Zanotti, ha interessato, oltre alla provincia di Verona, altre località del Veneto, della Lombardia e dell'Emilia Romagna. La merce sottoposta a sequestro è stata introdotta in Italia da una società produttrice della Repubblica Popolare Cinese con sede in Monza. Il valore dei cubi sequestrati ammonta a oltre 200 mila euro. I due italiani (un trevigiano e un bolognese) e i quattro cinesi responsabili dell'attività di vendita sono stati deferiti all'autorità giudiziaria per l'illecita commercializzazione di prodotti contraffatti e per frode in commercio.  

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