Vallà dieci anni dopo la tromba d'aria: dal disastro alla rinascita

VALLA'. Vallà ricorda la tromba d'aria che devastò la frazione dieci anni fa: era il 6 giugno 2009 e intorno alle 15 si scatenò l'inferno. Non ci furono vittime, per fortuna, a parte un paio di feriti, ma parecchie costruzioni collassarono sotto un vento impetuoso e una pioggia violentissima. La devastazione era percepibile transitando lungo via Castellana: case scoperchiate, capannoni rasi al suolo, oggetti volati a chilometri di distanza.
IL RICORDO. Questa settimana, in occasione della ricorrenza del tragico evento, si farà memoria di quanto è accaduto con due momenti: «É stato indubbiamente un fatto che ha segnato la nostra comunità - spiega il sindaco di Riese Matteo Guidolin, tra l'altro residente a Vallà - non solo per i gravi danni poi riparati, ma anche per il senso di solidarietà che si è manifestato tra i cittadini. È soprattutto questo che ricorderemo».
GLI EVENTI. Giovedì 6 giugno alle 20 nel piazzale della chiesa sarà inaugurata una mostra fotografica che ripercorre le conseguenze della tromba d'aria e i primi interventi di soccorso partiti già pochi minuti dopo che il vento aveva esaurito la sua forza devastatrice, cui seguirà la messa. Poi sabato 8 giugno oltre 400 musicisti da tutto il Veneto si riuniranno insieme per eseguire la canzone simbolo di quell'evento, ovvero “Joani” dei Los Massadores: alle quindici la realizzazione del video che sarà diffuso attraverso i canali social. L'iniziativa promossa dal Gruppo Giovani Vallà continuerà dalle 19.30 in poi nel centro del paese, per l'occasione chiuso al traffico.
LA BENEFICENZA. Musica, cabaret e street food park fino a dopo mezzanotte e alle 21.30 il concerto dei Los Massadores. Il ricavato sarà destinato al fondo provinciale di Belluno per aiutare la popolazione colpita dalla tempesta a ottobre e in parte per il progetto di inclusione "Buoni Amici Social Club" del Centro Atlantis. «Dieci anni fa abbiamo toccato con mano che cos’è la solidarietà - conclude il sindaco Guidolin - ora siamo noi ad offrirla a chi ha bisogno».
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