Vacanza in hotel a 5 stelle a sbafo per un mese: denunciata coppia trevigiana

Famiglia di trevigiani emigrati a Lucerna denunciata per una vacanza da 13 mila euro non pagata ad Abano Terme
Nicola Cesaro
ZUPO-FOTOPIRAN-ABANO TERME-VARCO ZTL VIA BUSONERA
ZUPO-FOTOPIRAN-ABANO TERME-VARCO ZTL VIA BUSONERA

TREVISO. Un mese di soggiorno in un hotel a cinque stelle di Abano, un mese di auto a noleggio, un “passaggio” fino in Svizzera. Costo del pacchetto: oltre 13 mila euro. Cifra, questa, mai saldata.

E così W. F. e I.T., coppia di 49 e 46 anni, trevigiani residenti a Lucerna (Svizzera) sono ora indagati per insolvenza fraudolenta. I due, sostanzialmente, per un mese intero avrebbero vissuto “a sbafo” ad Abano Terme, tanto che il pm Andrea Girlando ha incaricato la polizia giudiziaria della Procura di Padova di svolgere accertamenti in merito. A far scattare l’indagine è stato Andrey Yordanov Dimitrov, legale rappresentante dell’Hotel President Terme di via Montirone.

Nel suo cinque stelle avevano soggiornato i due “svizzeri” con i due figli, tra il 27 novembre e il 27 dicembre 2019. Al termine del mese di vacanza, al momento del pagamento, la coppia aveva lamentato problemi con la carta di credito: la faccenda si era risolta con un bonifico da 9.900 euro, che però era poi rimasto insoluto. I solleciti erano stati inutili, esattamente come quelli di Bruno Menato della Garage Stadio Rent a Car, sempre di Abano, che avevano fornito alla famiglia una Mercedes Classe B per tutta la durata del soggiorno.

Anche in questo caso, il conto da 3.586 euro - pagato tramite un bonifico farlocco - era rimasto insoluto.

Da ultimo, a rimanere gabbato era stato pure Sabrino Filippi, veneziano di Portogruaro: l’uomo è il tassista che aveva riaccompagnato la famiglia fino a Lucerna, a fine vacanza. In fase di accertamento è emerso che la carta di credito utilizzata dalla coppia per prenotare era stesa emessa da una banca con sede nelle Mauritius.

La Credit Suisse di Milano, intestataria dei bonifici dei due, ha inoltre segnalato come quei pagamenti facessero riferimento a un rapporto bancario apparentemente riconducibile a un istituto svizzero, non legato alla realtà milanese. —



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