Va all’asta il tesoretto della Cerfim

VITTORIO VENETO. Verrà battuto all’asta il tesoro della Cerfim di Ivan Cervellin: 16 milioni di euro di patrimonio immobiliare tra lotti edificabili, case, appartamenti, ex comparti industriali, lo stesso centro commerciale-sportivo Victoria, la cui apertura tre anni fa ha visto nascere contemporaneamente la fine di uno degli imperi immobiliari a conduzione famigliare più grandi del Vittoriese. E’ stato lo stesso immobiliarista a dichiarare che il blocco dei suoi progetti da parte del Comune, sul Victoria come sulla ex Carnielli - Fassina, è stata una delle cause del fallimento Cerfim. A partire dai primi di ottobre sono in vendita anche gli stessi uffici dell’azienda, sul retro di via Dante, che da soli valgono quasi 1 milione di euro. Ma a voler fare due conti in tasca all’imprenditore: se il patrimonio in vendita ammonta a circa 16 milioni di euro, il patrimonio complessivo di Cerfim stimato a suo tempo dal tribunale ammonta a circa 30 milioni mentre a detta dello stesso Cervellin questo starebbe invece sui 50 milioni. Sono cifre da capogiro per qualsiasi persona comune ma, sempre a guardare alle stime del tribunale e facendo due conti, pare difficile che anche la vendita in blocco e a alle cifre di stima – perché di stime si tratta, poi bisognerà vedere i risultati delle aste e l’influenza che su queste avrà la crisi edilizia – riesca a ripianare il buco. Poi, sempre secondo il tribunale il passivo della Cerfim si aggira sui 43 milioni di euro e ai creditori sono stati riconosciuti diritti per 37 milioni. Si capisce che questa prima serie di aste di vendita, per somme che comunque l’uomo della strada non vedrà mai in una vita, assume nel contesto del fallimento Cerfim l’aspetto di una prima mini-operazione da parte del curatore fallimentare, che terminerà il 23 ottobre proprio con il piatto forte Victoria, che da solo è stimato 5,2 milioni. Nel frattempo Ivan Cervellin, come ha già spiegato a “la Tribuna”, sta rilanciando una propria attività imprenditoriale: «Ma non a Vittorio Veneto», dove sostiene di aver subito un notevole condizionamento della propria attività, sia dalla maggioranza leghista di questi ultimi quindici anni che dalle opposizioni, al punto da ritenere questa situazione uno dei motivi più importanti del suo fallimento. Dopo l’era di Ivan Cervellin nell’immobiliare vittoriese, rimangono aperti in città molti interrogativi. Il Victoria Sport, nato dal progetto di un centro sportivo poi mai realizzato, è oggi un’area prevalentemente commerciale, sviluppatasi tra le polemiche e per ora chiusa. Sotto l’ex Carnielli c’è un inquinamento da cromo esavalente risalente agli anni della produzione, certo monitorato ma parzialmente insanabile senza interventi in profondità, che aspetta di essere eliminato prima del recupero del comparto. Sulla centralissima via Battisti, il palazzo Libertà aspetta la ristrutturazione a cantiere cominciato, bloccato e poi chiuso.
Alberto Della Giustina
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