Un’altra accusa di evasione De Stefani va dal giudice

Il Fisco contesta al Salumificio dell’imprenditore un “nero” di 450mila euro «Ipotesi inconsistenti». La Commissione tributaria regionale decide lunedì
Borghesi Montebelluna Cesare De Stefani porta le sue mucche allo SPISAL
Borghesi Montebelluna Cesare De Stefani porta le sue mucche allo SPISAL

VALDOBBIADENE. Il Salumificio De Stefani di Guia, di proprietà dell’ormai celebre “oste” Cesare De Stefani, avrebbe evaso 450 mila euro nel 2009. E per questo, il suo titolare dovrebbe pagare una multa che si aggira sui 600 mila euro. È l’ultima, maxi battaglia tra l’Agenzia delle Entrate e De Stefani, che sarà chiamato a confrontarsi con la Commissione Tributaria regionale lunedì pomeriggio, a Venezia.

De Stefani dovrà produrre, a sua difesa, la documentazione relativa agli acquisti e alle vendite di carne dell’anno solare 2009, poi la Commissione avrà trenta giorni di tempo per esprimere il suo verdetto. Un verdetto che, se confermato, rischia di compromettere l’attività lavorativa del salumificio, e dell’ideatore dell’Osteria senza Oste: «Ormai sono due anni che non lavoro» commenta De Stefani «tra appuntamenti con il Fisco, e battaglie in tribunale, non ho il tempo di seguire le mie aziende». De Stefani è titolare del salumificio oggetto di indagine, dell’azienda agricola “Fironel”, e della cantina di Prosecco Docg “Vigna Sancòl”. I fronti aperti con lo Stato, soprattutto sul piano fiscale, non si contano. Ma la maxi multa al salumificio, già oggetto di indagini (poi risoltesi in un nulla di fatto) negli anni scorsi, rischia di essere la resa dei conti di una contrapposizione che non ha risparmiato colpi di scena e proteste clamorose. L’ultima, in ordine di tempo, l’apparizione di De Stefani alla trasmissione Rai “I fatti vostri”, martedì scorso, con tanto di mucca Onesta al seguito (proposta come un “baratto” per un’altra multa, stavolta dello Spisal). Ci sarà poco da scherzare, lunedì, e De Stefani non nasconde le sue preoccupazioni: «Sono fiducioso, ma questo non è un fisco equo. Nel 2009 il salumificio ha fatturato 1,3 milioni di euro, l’accusa è di averne evasi addirittura 450 mila. E secondo i loro calcoli, avrei un utile del 95 per cento sul fatturato. Ovviamente non è così, ma quello che mi sorprende è che la cifra negli ultimi tempi è cambiata diverse volte».

De Stefani si riferisce alla Commissione Tributaria provinciale: «Anni fa mi avevano accusato di aver evaso 1,2 milioni di euro, poi me ne avevano chiesto 700 mila, e avevano perso. Ora questa nuova memoria, datata 6 novembre, in cui mi accusano di aver letteralmente rubato 450 mila euro». Il salumificio è la principale attività di De Stefani, e la prima a essere finita sotto la lente d’ingrandimento del Fisco. Uno scontro aspro, che ha portato De Stefani e i suoi legali a sostenere che le multe all’Osteria senza Oste fossero, in qualche modo, una piccola “vendetta” per la causa persa con il salumificio. Se dovesse perdere in Commissione Tributaria, a De Stefani resterebbe solo il ricorso alla Corte di Cassazione.

Argomenti:tasse

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso