Unabomber, in un video Zornitta lima le forbici

L'attrezzo era nascosto sotto una scatola: ecco i filmati registrati
Zornitta sottrae le forbici
Zornitta sottrae le forbici
 Caso Unabomber: mentre sta per iniziare il processo d'appello al poliziotto Ezio Zernar per la manomissione di una prova e il sospettato numero uno Elvo Zornitta è stato prosciolto, diventa pubblico il video in cui si vede l'ingegnere che lima una forbice dopo averla sottratta ai carabinieri che l'avevano sequestrata. Lo fa dopo aver appreso che un'altra sua forbice sarebbe stata utilizzata per confezionare uno degli ordigni attribuiti a Unabomber. Il video è pubblico perché è finito nel fascicolo aperto dalla Procura di Padova a carico de la Nuova Venezia e Mestre accusata dall'ingegner Zornitta di diffamazione per aver dato conto in un articolo sull'esistenza del filmato. La Nuova è stata prosciolta perchè, hanno stabilito i giudici padovani, corrisponde al vero quanto scritto. La vicenda Unabomber è complicata anche per i personaggi che negli anni si sono succeduti nel registro degli indagati. L'azione del pool anti-Unabomber viene indirizzata alla fine sull'igegner Zornitta, indagato unico per i 28 attentati con oggetti esplosivi compiuti dal 21 agosto 1994 (tubo esplosivo alla Sagra degli osei di Sacile), al 6 maggio 2006 (bottiglia esplosa a Caorle). Il pool di investigatori raccoglie una ventina di indizi a carico di Zornitta, ma per i magistrati non basta. Ezio Zernar, poliziotto esperto di balistica propone la tecnica dei toolmarks, cioè la possibilità di rilevare i segni - che sono unici - lasciati su un materiale dall'attrezzo che lo taglia. Il poliziotto è convinto di aver trovato la compatibilità tra una forbice sequestrata a Zornitta e un lamierino rinvenuto in un ordigno di Unabomber. Esce la notzia sulla stampa. L'ingegnere che abita ad Azzano Decimo il 4 di settembre 2006, a pochi giorni da quella notizia, nasconde sul tetto di un capanno (che usa come laboratorio) alcuni attrezzi. Non sa di essere ripreso dalle telecamere. Il 16 ottobre gli investigatori inviano due carabinieri a sequestrare gli attrezzi. L'operazione viene ripresa. Le immagini immortalano come Zornitta, collaborando al recupero degli attrezzi, riesca a nascondere, fuori dal capanno, un paio di forbici. L'indomani poco dopo le 7, le recupera e le porta all'interno del capanno dove le lima una prima volta. Al pomeriggio, tornato dal lavoro alle 13, rientra nel laboratorio, riprende le forbici e le lima una seconda volta con carta vetrata. Perché l'abbia fatto resta un mistero. Per il pool che indagava su di lui doveva rispondere di questo e di altri indizi in tribunale. Zornitta è stato prosciolto.

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