Una statua per il Baracca inglese

Donata dal nipote al Comune di Spresiano, vale 85 mila dollari e sarà sistemata in piazza Rigo
Di Federico Cipolla

SPRESIANO. Con il suo caccia ha abbattuto decine di aerei nemici, incrociando le ali con Francesco Baracca. Poi è stato dimenticato, almeno dalle nostre parti, non in Canada e in Inghilterra.

C'è voluto uno di quegli strani incroci del destino perché William George Barker, il pilota più decorato nella storia della Raf, l’aeronautica britannica, trovasse riconoscimento a pochi passi da quel fiume che ha difeso dall'alto, attaccando l'esercito tedesco, e contribuendo a far diventare il Piave il fiume sacro alla patria.

Tra pochi giorni in piazza Rigo a Spresiano verrà eretta una statua in bronzo, alta 180 centimetri, che raffigura William George Barker. E' il frutto di una donazione del nipote dell'aviatore, il canadese David Mackenzie, al Comune di Spresiano, che l’ha accettata con una delibera di pochi giorni fa, acquisendone anche il valore di stima: 85 mila dollari canadesi, circa 57 mila euro.

Ed è proprio il Canada il teatro di un incrocio di conoscenze che porterà il primo di ottobre a svelare la statua. A realizzarla è stato Armando Barbon, nato proprio a Spresiano ma trasferitosi in Canada, nella città di Victoria, nel 1965.

La sua è una storia comune ed eccezionale allo stesso tempo per gli italiani emigrati in Nord America. Iniziando da garzone, consegnando cibo per gli alberghi, è diventato un imprenditore di successo nel settore, fondando Nord Douglas Distributori di Sysco Corp., diventata in 30 anni un piccolo impero da 250 dipendenti, con una flotta di 35 camion frigoriferi, e un fatturato annuo di 47 milioni di dollari.

Ma Barbon i soldi invece che in yacht e alberghi extralusso, li ha spesi per comprare grandi quantità di bronzo da scolpire. Nella zona di Vancouver lo conoscono in molti, la città è piena di statue fatte dallo spresianese. «Un anno fa mentre stavo lavorando nel mio studio è squillato il telefono. "Mister Bàrbon (con l'accento sulla a), I'm David Mackanzie". Era il nipote di Barker, e mi ha chiesto di realizzare una statua per suo nonno. Mi ha raccontato la storia del pilota, e mi ha detto che avrebbe voluto venisse posizionata in Italia. Gli ho chiesto dove, mi ha risposto sul Piave. Non sapeva che ero nato e avevo vissuto sul Piave. A quel punto non è servito parlare di altro, nemmeno di soldi».

Barbon tra l'altro è scampato a un bombardamento, in questo caso nella seconda guerra mondiale, quando la proprietà di famiglia venne colpita da alcune bombe sganciate mentre con il cuginetto si trovava all'ombra delle vigne.

William George Barker è uno degli aviatori più importanti della storia, un eroe di guerra pluridecorato. Nel novembre 1917 la sua squadriglia della Raf venne riassegnata all'Italia, e William Barker si distinse con il suo Sopwith Camel. Fino alla battaglia del solstizio combatté come alleato di Francesco Baracca. Il 27 ottobre del 1918 mentre pattugliava le linee con il suo nuovo Sopwith Snipe, Barker, incontrò un gruppo di sessanta Fokker D.VII. In un'epica battaglia con i piloti dello Jagdgeschwader 3 Barker riuscì ad abbattere quattro caccia tedeschi. Ferito ad entrambe le gambe e al gomito, e praticamente dissanguato Barker riuscì comunque a posare lo Snipe oltre le linee francesi e a sopravvivere. Per questa azione, unica nella storia, William Barker fu insignito della Victoria Cross. Fu anche la sua ultima azione in Italia, da cui se ne andò dopo aver abbattuto 46 aerei. Dopo la guerra si è trasferito in Canada, dove è morto durante una dimostrazione aerea in una scuola militare a Ottawa.

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