Una setta e le sue perversioni Storia di un’anima annichilita

Una ragazza provata dagli incubi e dalle violenze subite in una comune rurale Il film racconta l’impossibile impresa di ricostruire una vita dilaniata dal male

La fuga di Martha è il titolo italiano, nelle sale da oggi, del film Usa del regista Sean Durkin, che oscilla tra il drammatico, il thriller e l’introspezione psicologica. Il titolo originale è più criptico e allusivo: Martha Marcy May Marlene è composto da tre nomi e appartengono tutti e tre alla stessa ragazza, e il fatto che non siano separati da virgole è una linea guida, il senso di una moltiplicazione di personalità dagli esiti imprevedibili. Martha (ottima la prova di Elizabeth Olsen) è una ragazza psicologicamente provata dalla fuga dalla famiglia e dagli anni trascorsi in una misteriosa setta religiosa, una sorta di comune nel bosco guidata dal carismatico Patrick (un bravo John Hawkes). Apparentemente, nella setta tutti amano tutti, e vige la solidarietà. Ma l’ingresso di Martha nella setta, deciso per liberarsi dei tormentosi ricordi del passato, peggiora la sua situazione. Secondo alcuni commentatori, l’interazione tra Hawkes e la Olsen richiama lo stereotipo letterario dell’insidia della vergine da parte del demonio, caro ai film del genere. Dopo essere fuggita dalla comune, la ragazza trova ospitalità dalla sorella maggiore Lucy (Sarah Paulson) e dal cognato Ted, dove cerca di dare un senso alla propria vita. Ma il suo equilibrio mentale è ormai seriamente provato dalle violenze psicologiche e sessuali che ha dovuto subire nella misteriosa setta. Credendo di essere ancora osservata e controllata da Patrick (il guru spirituale della setta che è stato anche il suo stupratore) e dai suoi seguaci, Martha entra nel tunnel della paranoia. Quella nuova casa è troppo vicina al suo passato per poter dimenticare e la sua anima va in pezzi, in un crescendo di flashback che sono il racconto della sua distruzione, con qualche eco di Ragazze interrotte. Il film è stato presentato a gennaio al Sundance Film Festival 2011, dove Durkin si è aggiudicato il premio alla regia. In seguito è stato presentato al Festival di Cannes 2011. Dopo La fuga di Martha la carriera della Olsen è in ascesa, tanto che è interprete di tre film, tutti in uscita nel 2012; Peace, Love and Misunderstanding di Bruce Beresford, il thriller Red Lights in cui recita al fianco di Sigourney Weaver, Robert De Niro e Cillian Murphy, e la commedia Liberal Arts con Zac Efron.

Franco Allegranzi

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