Un rondò all’Olympos per fermare gli incidenti

VALDOBBIADENE. «L’incrocio dell’Olympos è troppo pericoloso, basta incidenti». I cittadini hanno inondato di richieste la scrivania del sindaco Luciano Fregonese, dopo l’ultimo tamponamento, l’ennesimo, registrato all’imbocco di via Erizzo, all’entrata del paese. Dove da anni una vera e propria cattedrale nel deserto, l’Olympos (ex locale di bowling e successivamente lap-dance, chiuso nel 2008), impedisce di trasformare l’incrocio in rotatoria.
Il terreno che circonda l’Olympos è infatti di proprietà privata, ma il sindaco sta valutando se procedere con un esproprio per acquisire parte dell’area. L’ultimo incidente è stato di poco conto: due auto si sono tamponate (una proveniente dal centro di Valdobbiadene, l’altra da Segusino), forse a causa della scarsa visibilità dei giorni scorsi. I micro tamponamenti, però, sono all’ordine del giorno in via Erizzo, e la cattiva fama dell’incrocio ha varcato da tempo i confini di Valdobbiadene. I cittadini hanno iniziato a parlarne tra di loro, e la mente dei residenti è corsa subito ad altri episodi ben più gravi, e a uno in particolare: era il settembre del 2014 quando Devis Coppe, un giovane papà residente a Vidor, perse la vita schiantandosi con la moto proprio nei pressi dell’incrocio incriminato. «Quel punto è sempre stato pericoloso» conferma il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese «specie per chi arriva da Segusino e deve svoltare in direzione Valdobbiadene. La visibilità in particolare è ridotta anche a causa della recinzione del locale. La competenza è della Provincia, ma si tratta di una criticità che abbiamo inserito anche nel nostro Pat. Per questo abbiamo valutato la possibilità di un esproprio: lì ci andrebbe una rotatoria, ma serve allargare l’incrocio e “rosicchiare” un po’ della proprietà dell’Olympos». Un progetto da centinaia di migliaia di euro, che oltre alla scoglio economico dovrà superare anche quello delle trattative con i legittimi proprietari dell’area. Oggi il locale, un vero “must” negli anni Ottanta e Novanta successivamente caduto in un lento declino, appartiene alla famiglia Spagnol, la stessa del mobilificio di Moriago della Battaglia. Quello della viabilità è soltanto uno dei problemi: l’abbandono della struttura, un capannone di dimensioni ragguardevoli, ha comportato inevitabilmente anche il degrado di quella parte di Valdobbiadene, proprio all’ingresso del paese. Un biglietto da visita poco edificante per le terre del Prosecco, che il primo cittadino proverà a cambiare una volta per tutte: «Con i proprietari abbiamo già parlato, l’auspicio sarebbe che quel complesso venisse recuperato» spiega Fregonese «ora, viste le segnalazioni dei cittadini, affronteròe anche il discorso relativo alla rotatoria». (a.d.p.)
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