Un piano dell’Appiani al tribunale di Treviso

TREVISO. Il ministero della Giustizia ha firmato il contratto d’affitto con la società Appiani e dal primo luglio saranno a disposizione di magistrati e personale amministrativo oltre 1.200 metri quadrati all’interno della Cittadella delle Istituzioni creata dall’architetto Mario Botta. Ad annunciarlo, ieri mattina, il presidente del Tribunale di Treviso Aurelio Gatto e dal dirigente amministrativo Roberto Candido che ha curato i quotidiani rapporti con il ministero fino alla firma dell’accordo.
Tra qualche giorno inizieranno le operazioni di trasloco degli uffici dei giudici di pace e degli ufficiali giudiziari e si presume termineranno entro il prossimo settembre così da entrare a pieno regime dopo il rientro dalle ferie. «Si conclude un lungo percorso iniziato nel 2013», ha spiegato il presidente Gatto, «e ci permette di guardare con maggiore serenità al futuro grazie anche alle piante organiche che hanno visto arrivare sei nuovi giudici.
Negli ultimi anni siamo riusciti ad avviare il progetto di videosorveglianza e dal gennaio 2016 è stata concessa l’agibilità di una nuova area del Palazzo di Giustizia. E devo dire che abbiamo ricevuto un grosso aiuto dall’amministrazione comunale». Il trasferimento riguarderà una trentina di ufficiali giudiziari, e una quarantina tra giudici di pace e personale amministrativo.
È del novembre scorso l’annuncio dell’arrivo di otto nuovi magistrati in servizio in tribunale a Treviso. Due giovani pubblici ministeri di prima nomina, Davide Romanelli e Massimo Zampicinini, a rafforzare la Procura della Repubblica mentre altri cinque magistrati ordinari in tirocinio ed un presidente di sezione sono stati assegnati alla magistratura giudicante.
Si tratta di Alberto Fraccalvieri, giudice penale, Carlo Baggio, destinato alla terza sezione civile, Alessandra Pesci e Carlotta Brusegan, che sono andate a rafforzare la prima sezione civile, e Pietro Gerardo Tozzi, che fa parte della seconda sezione, quella che dirime cause di lavoro. Il potenziamento voluto dal ministro della Giustizia Andrea Orlando si è concretizzato lo scorso 2 novembre, quando ai piani alti del palazzo di giustizia di viale Verdi, sono arrivate ben sette magistrati degli otto annunciati. Dunque, forze fresche che dovrebbero dare impulso all’attività giudicante e a quella requirente.
Ma da quando gli organici dei magistrati sono aumentati è emerso anche il problema degli spazi. Al quarto piano del palazzo di giustizia, dove ci sono gli uffici dei giudici civili, i nuovi arrivati sono stati costretti a condividere l’ufficio con almeno un collega. «Purtroppo non è il massimo, visto che le udienze si svolgono negli stessi giorni», aveva spiegato il presidente Gatto. Ora si è finalmente trovata la soluzione logistica alla quale si lavorava ormai da tempo, vale a dire il trasferimento alla Cittadella Appiani, nei locali messi a disposizione da Cassamarca, dei giudici di pace e degli ufficiali giudiziari. «Ora potremo recuperare spazi importanti e risolvere il problema della convivenza dei magistrati.
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