Un museo dell’aviazione dove morì l’asso Baracca

Nervesa, al campo di volo copie fedeli degli aerei e cimeli originali della guerra Zanardo esulta: «Un sogno che si realizza grazie all’aiuto del Comune»
Di Gino Zangrando
DeMarchi Nervesa manifestazione Baracca Day, Giancarlo Zanardo.
DeMarchi Nervesa manifestazione Baracca Day, Giancarlo Zanardo.

NERVESA. A Nervesa sarà realizzato un museo dell’aviazione della Grande guerra presso la sede della fondazione Jonathan Collection. La realizzazione dell’ambizioso progetto è prevista entro quest’anno, ma è appena un quarto di quanto il presidente della fondazione, Giancarlo Zanardo, sogna per il futuro. Il piano per il momento è quello di realizzare un hangar per una superficie complessiva lorda di 720 metri quadri progettato dall’architetto Renato Fornaciari, vice presidente della Jonathan Collection. «Lì saranno ospitatati sei modelli di aereo che sono stati usati durante la Grande guerra» spiega Zanardo che da decenni pilota e costruisce repliche volanti di aerei storici. Tra di essi vi sono un grande bombardiere Caproni e le copie praticamente identiche dello SPAD S.XIII e del triplano Fokker Dr su cui volarono rispettivamente Francesco Baracca – l’asso degli assi dell’aviazione italiana che morì durante la sua ultima missione a Nervesa durante la battaglia del Solstizio – e Manfred von Richthofen, ovvero il “Barone Rosso”, l’aviatore tedesco divenuto il simbolo dei combattenti dell’aria di ogni nazionalità della Grande guerra. Il progetto prevede che gli aerei vengano esposti in un vero e proprio museo dell’aria dove troveranno posto cimeli originali del conflitto accanto a quelli frutto del lavoro di Zanardo e dei “suoi” volontari. L’idea è quella di un percorso storico culturale attraverso cui i visitatori potranno conoscere meglio i protagonisti della battaglia del Solstizio combattutasi proprio tra il Piave ed il Montello nel giugno del 1918. Il Comune di Nervesa, socio fondatore della fondazione, ha stanziato 460.000 euro per i lavori. 322.000 di questi sono frutto di un contributo regionale. Ora Zanardo spera che si trovino i soldi e le autorizzazioni per realizzare completamente il suo sogno: altri tre hangar e una sala reception. «Sono soddisfatto di quanto è stato ottenuto finora attraverso l’amministrazione comunale che si è impegnata molto a valorizzare una collezione unica nel suo genere probabilmente a livello mondiale» commenta Zanardo. Una vetrina che sta diventando un ottimo biglietto da visita per il Comune. Lo scorso maggio nella sede della fondazione, nel quadro del programma europeo Alisto, è stato installato anche un simulatore di volo che permette di sorvolare, stando fermi, i fronti italiani ed austroungarici della Grande guerra vedendo ciò che allora vedevano i piloti. Entro l’anno invece il Comune, per migliorare la fruibilità dell’area, prevede l’asfaltatura della strada d’accesso alla fondazione.

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