«Un mese in Italia d’estate», la rete capillare dell’accoglienza dei bambini
I danni delle radiazioni emesse dal disastro di Chernobyl sono ancora al centro di ricerche e polemiche. La «Fondazione Aiutiamoli a Vivere» opera in tutta Italia attraverso 170 comitati e ha molte sedi a Venezia (Chioggia e Mirano), Treviso (Istrana) e Padova (Legnaro, Noventa Padovana, Camposampiero). Tra i molti progetti, si occupa anche di accogliere bambini provenienti dalla Bielo Russia per soggiorni della durata di un mese al fine di abbattere la concentrazione di Celsio 137, la sostanza radioattiva al centro degli attuali studi. «Secondo l'ultimo rapporto del Chernobyl Forum dell’ONU del 2006 – spiega la Fondazione, attiva dal 1992 – 65 furono i morti diretti e 4000 i casi di cancro alla tiroide «collegabili in buona parte e con alta probabilità» all’incidente. Per gli altri tipi di patologie mancano studi di rilevanza statistica che non sono mai stati fatti o resi pubblici». L’unico a esporsi davvero è il medico bielorusso Yuri Bandazhevsky che ha concluso da poco un giro di conferenze in Italia per comunicare che il Cesio 137 viene incorporato negli anni attraverso l’alimentazione, distruggendo gli organi vitali e parlare di nuove patologie causate da mutazioni genetiche. Maggiori informazioni www.aiutiamoliavivere.it. (v.m.)
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