«Un ghetto? Colpa della coop Bramasole»

Ex filanda, le nove famiglie rimaste senza luce per bollette non pagate replicano alle accuse
ZAGO AG.FOTOFILM VILLORBA RESIDENSE FILANDA IN VIA MONTEGRAPPA A SAN SISTO
ZAGO AG.FOTOFILM VILLORBA RESIDENSE FILANDA IN VIA MONTEGRAPPA A SAN SISTO

VILLORBA. «Se il nostro era un ghetto le colpe sono solo della cooperativa». È passata oltre una settimana al residence sociale Demetra: la corrente elettrica, dopo lo "stacco" più o meno improvviso, c'è ancora. I nove nuclei familiari rimasti, con i relativi minori, sono al caldo. Ma all'ex Filanda di San Sisto, che ospitava il relativo progetto di co-housing innovativo inaugurato in pompa magna nel 2014 e nel tempo fallito, qualche problema persiste. E di certe accuse i residenti non vogliono proprio sentir parlare, a maggior ragione ora che, entro aprile, dovranno andarsene dalla struttura. Perchè dopo l'incontro con l'amministrazione comunale, avvenuto lo scorso 26 gennaio, la cooperativa padovana Bramasole - per voce del suo presidente Moreno Lando - aveva puntato il dito contro le amministrazioni comunali, ree di aver portato nella struttura «le persone sbagliate». La struttura era divenuta un ghetto, facevano intendere dalla Bramasole. «Il ghetto, se c'era, l'hanno fatto loro, non dando mai corso ai progetti di co-housing, di reinserimento lavorativo e quant'altro» ribatte Sergio Lodi, pensionato 65enne ospitato nella struttura di via Montegrappa ed il primo a denunciare il "black out" forzato dello scorso gennaio, «in queste settimane abbiamo ripristinato le pulizie allo stabile: non siamo dei maiali, nonostante lo dica la Bramasole. É tutto in ordine». Lodi, poi, apre però ad altre questioni. «La cooperativa provava a far pagare anche quel che non era dovuto. Secondo il regolamento del progetto il primo anno non si doveva pagare, a me invece è stato richiesto un affitto di 200 euro al mese, poi per il rinnovo del contratto hanno preteso 500 euro fino ai 300 dell'anno successivo. Richieste, queste, che mi provenivano dal dottor Biondo Radames, direttore della struttura» spiega il pensionato, «altro che co-housing: questa era un semplice alloggio. Ricordo che la cooperativa incassava 6 mila 500 euro l'anno per ciascun appartamento eppure, e qui sì che si può parlare di ghetto, le fogne hanno sempre creato problemi. Ora l'ascensore non è ancora ripristinato, ma ci accontentiamo, così come le lavanderie ed il riscaldamento a metano: tutto bloccato. Piuttosto di niente è meglio piuttosto». Insomma, le difficoltà restano. Intanto, mentre a breve il sindaco di Villorba incontrerà nuovamente i vertici della Bramasole, è partito l'iter per ricollocare i nove nuclei in altre soluzioni abitative. (a.b.v.)

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