Un friulano tenace alla corte di De Poli per risanare Cassamarca

Friulano, Franco Benincasa è l’uomo che, con Dino De Poli, ha guidato dal 1987 Cassamarca nei decisivi anni del rilancio, quando le filiali salirono da 39 a 130, fino all’operazione Unicredit, dando ossigeno anche a Fondazione Cassamarca (nata dalla legge Amato), da cui sono derivati anni di grandi investimenti culturali a Treviso: Casa dei Carraresi, l’operazione San Leonardo, distretto militare, Ca’Tron, il restauro dei teatri, l’univesità e l’ex Appiani (che a Treviso ben pochi apprezzano però). Nel 2004 ha lasciato la carica di condirettore generale e responsabile dell’Est Europa di Unicredit Banca d’Impresa. Dopo poco meno di due anni di impegno professionale a Verona e dopo, soprattutto, aver guidato Cassamarca per oltre 15 anni, ha deciso di lasciare la professione per godersi la pensione. A Spessa di Cividale, ha concentrato le sue energie sull’azienda vitivinicola che ha sul Collio e che porta il suo cognome, la cui gestione è oggi affidate alle figlie.

La sua lunga carriera parte nel 1957 da Udine, dalla mansione di semplice impiegato della Banca Cattolica. E la scalata nel mondo creditizio è partita da zero. Orfano di padre, cresciuto tra le ristrettezze, sa cosa significa guadagnarsi una posizione nella società, passo dopo passo. Dopo Udine è andato a fare il cassiere a Cividale. Nel 1965 la sua prima esperienza da direttore nella piccola filiale di Rivignano. Poi gli affidarono l’apertura a Udine della filiale della Cattolica, e dal 1973 venne “adottato” dal Veneto. A Verona diresse una sede con 10 filiali, a Vicenza con 25, arrivando poi alla direzione generale con il grado di vicedirettore centrale di Vicenza. Poi la chiamata di De Poli e il compito sio salvare Cassamarca dalla liquidazione. Missione compiuta e ben retribuita. —mcp

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