Un bacino anti alluvioni sul Monticano: via ai lavori

Partiti i lavori per la cassa di espansione di Fontanelle da 1,1 milioni di metri cubi. Difenderà dalle piene Comuni densamente popolati quali Oderzo, Motta, Gorgo

Alessia Celotto
Un'immagine dell’inaugurazione dei lavori a Fontanelle
Un'immagine dell’inaugurazione dei lavori a Fontanelle

Con un colpo di escavatore simbolico, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha dato avvio ai lavori per la realizzazione del primo stralcio del bacino di laminazione sul fiume Monticano, nel comune di Fontanelle.

La nuova cassa di laminazione sarà in grado di contenere fino a 1,1 milioni di metri cubi di acqua, riducendo i picchi di piena del Monticano e contribuendo alla protezione di territori densamente abitati come Oderzo, Motta di Livenza, Fontanelle, Gorgo al Monticano, Mansuè e Portobuffolè.

I dettagli

L’opera prevede un costo complessivo fra lavori ed espropri di 16 milioni e 750 mila euro e sarà completata entro il 2027. Cinque milioni e 300 mila euro sono già stati appaltati alle aziende che realizzeranno questo primo stralcio. Il progetto fa parte di un piano più ampio che prevede una seconda cassa di laminazione sul fiume Livenza, per un invaso complessivo di circa 19 milioni di metri cubi d’acqua.

Questi bacini di laminazione costituiscono oggi un nuovo concetto di difesa dalle alluvioni, che include non solo la realizzazione di alte arginature, ma anche la costruzione di vasche di accumulo, capaci di contenere parte dell’acqua delle piene, smorzandone il colmo.

Il piano strategico

«La sicurezza pubblica viene prima di tutto. Non possiamo più inseguire le emergenze: dobbiamo prevenirle con opere moderne ed efficienti» ha dichiarato Zaia. «Questo bacino proteggerà persone, imprese e territorio, ed è parte di un piano strategico che ho avviato dopo l’alluvione del 2010. Parliamo di 23 grandi bacini per oltre 110 milioni di metri cubi di sicurezza per il Veneto. L’opera di oggi è un tassello decisivo di questo programma, realizzato grazie a tecnici regionali, maestranze, volontari e all’assessore Bottacin, che ringrazio per il costante impegno».

La storia

L’idea di questi bacini di laminazione nacque nel 2010, quando il neoeletto presidente Zaia si trovò di fronte ad una delle alluvioni più grandi che abbiano colpito il nostro territorio. Fu proprio dopo questa terribile calamità atmosferica che si diede impulso alla creazione di queste infrastrutture fondamentali per la sicurezza idraulica.

Il gruppo di lavoro tecnico, incaricato dal presidente in qualità di commissario straordinario per il superamento dell’emergenza, diede vita ad un piano che prevedeva la realizzazione di decine di opere di questa tipologia, distribuite in tutto il territorio regionale.

Oltre alla difesa dalle alluvioni e dagli eventi atmosferici avversi, che negli ultimi anni hanno colpito duramente il Veneto, la regione punta a fare fronte alla crisi idrica, sempre più frequente a causa dei molteplici cambiamenti climatici. La Strategia regionale di adattamento ai cambiamenti Climatici (SRACC) mira a ridurre i rischi, proteggere la popolazione e rendere il territorio più resiliente.

Le altre opere

Tra le azioni prioritarie ci sono il potenziamento dei grandi invasi, la costruzione di nuovi serbatoi, il miglioramento della rete idropotabile e dell’irrigazione, con investimenti richiesti anche a livello nazionale ed europeo. L’esperienza della siccità del 2022 resta un punto fermo per interventi non più rinviabili.

Alla cerimonia avvenuta nell’area del cantiere, erano presenti anche la sindaca di Fontanelle, Maurina Sessolo, l’assessore regionale all’Ambiente e alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, che ha illustrato nel dettaglio le caratteristiche dell’opera, e il vescovo della diocesi di Vittorio Veneto, Monsignor Riccardo Battocchio.

«Un clima di collaborazione, fiducia e responsabilità, una sinergia virtuosa che dimostra come sia possibile affrontare temi complessi con serietà, ascolto e visione» ha affermato la sindaca Sessolo, «il Veneto negli ultimi anni è stato messo a dura prova da eventi calamitosi, di carattere alluvionale, ma la Regione ha dimostrato prontezza nell’affrontare le emergenze».

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