Un altro supermercato a ridosso delle Mura di Treviso: nel mirino la storica sede della Secco

TREVISO. Un nuovo supermercato in città. Potrebbe sorgere a poca distanza dalle mura, appena dietro il Put, in quel la fascia a Nord che sta diventando la nuova Mecca del mercato immobiliare e degli investitori, abilissimi a riconvertire e recuperare le aree industriali e artigianali dimesse.
Siamo a ridosso di viale Monfenera, in un contesto straordinario per la posizione, a un tiro di schioppo dalla cinta pensata da fra’ Giocondo, all’altezza del tratto compreso fra varco Caccianiga e il bastione San Marco.
Stiamo parlando della storica sede della Secco, oggi alla spalle di viale Monfenera, laddove si sviluppò l’avventura imprenditoriale della dyinasty poi trasferitasi sul Terraglio, con tanto di stabilimento firmato dall’architetto Davanzo abbattuto (fra mille polemiche) nell’ambito dei progetti di Dino De Poli e di Fondazione Cassamarca per la zona circostante villa Franchetti.
Nelle scorse settima ne è stata depositata in Comune un’istanza per modificare un piano di recupero preesistente che va evidentemente aggiornato, e conseguentemente gli standard per l’intero complesso, da decenni abbandonato.
La richiesta- da quanto è trapelato – spinge per la vocazione spiccatamente commerciale e di servizi ed infrastrutture conseguenti, in primis la dotazione di parcheggi che ha già fatto intravedere la possibilità dell’apertura di un punto vendita della distribuzione. Non un iper, ovviamente. E già si parla dell’interesse di Aldi, gruppo tedesco, dato in pole per l’area.
E Ca’ Sugana? I bene informati dicono che ai piani alti l’idea della rigenerazione urbana non dispiace, soprattutto in un’area come quella. Ma che andranno valutate attentamente dimensioni e portata del progetto, così come l’impatto sulla viabilità. Si sarebbe ancora in fase di confronto e di valutazioni tra la società immobiliare proponente - l’area è di proprietà degli eredi della famiglia Secco - e l’amministrazione.
Tutto in vista di un iter che dovrà tener conto del contesto, ma che certo sfrutta le potenzialità dell’area, che si sviluppa lungo un vasto fronte alle spalle della filiale della Banca Nazionale del Lavoro.
Vastissima la superficie da tempo abbandonata, con diverse “stratificazioni storiche” rispetto all’assetto originario: basti pensare che l‘attuale arteria ad L un tempo no n esisteva, essendo la strada la via che portava all’interno dell’azienda, con tanto di piazzale dello stabilimento. il cui complesso amministrativo oggi ospita, dall’altra parte, un mercato di articoli usati e la vecchia sede del circolo Hilal.
La distribuzione non sembra arrestarsi nemmeno dopo l’anno della pandemia. Da anni Treviso – e non solo, anche l’hinterland – è diventato un grandissimo campo di battaglia commerciale con tutti i marchi a piantare pennoni nei diversi quadranti. Ci sarebbero anzi altri progetti, in arrivo a Ca ’ Sugana. —
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