Ultimo saluto a mamma Accanto a Red Canzian arrivano Roby e Stefano

Al rito funebre per Caterina Giannina Schiavinato arrivano quasi tutti i Pooh Assente giustificato il chitarrista Dodi Battaglia
TOME' AG.FOTOFILM SILEA FUNERALE SCHIAVINATO CATERINA GIANNINA VED. CANZIAN
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SILEA

«Una donna che ha vissuto in punta di piedi, senza clamore, facendo il suo dovere: in questo è stata grande». Caterina Schiavinato, madre del popolare cantante e bassista Red Canzian, viene tratteggiata così nell’omelia di don Luciano Traverso. Il rito funebre che si è svolto ieri nella piccola chiesetta di Sant’Elena di Silea rispecchia alla perfezione questo temperamento: nessuno sfarzo particolare, solo l’intimità del lutto, la semplicità del dolore che la vicinanza di parenti e amici può, in parte, lenire. Quello di ieri è l’ultimo saluto alla prima fan dei Pooh, così come lo stesso Red ha voluto ricordarla, raccontando gli inizi della sua gloriosa carriera musicale. E la band ricambia. I Pooh, nella storica formazione, sono uniti nell’esprimere il proprio cordoglio: “I tuoi amici Roby, Dodi e Stefano”, una corona floreale con le dediche dei tre compagni di avventura è appoggiata sotto all’altare. Nelle prime file della chiesetta non mancano il tastierista Roberto Facchinetti con la moglie Giovanna Lorenzi e il batterista Stefano D’Orazio, unico assente, giustificato, il chitarrista Dodi Battaglia. Ad essere unita nel ricordo di Caterina è tutta la “stirpe”: c’è Gabriella Canzian, con i nipoti Donatella Nicoletta e Cristian Pavan; c’è la famiglia “allargata” di Red, al secolo Bruno Canzian, la prima moglie Delia, l’attuale Beatrice Niederwieser, la figlia d’arte (di prime nozze) Chiara Canzian, cantante, il compagno Sandro Cisolla, il batterista Phil Mer (figlio di Beatrice) entrato nei Pooh nel 2011. Dall’altare risuona la voce del tenore Francesco Grollo: esegue il Panis Angelicus e canta nel finale l’Ave Maria di Schubert. Prima di accompagnare la salma verso il cimitero di Silea, dove riposa dal 2005 anche il padre Giovanni Canzian, Facchinetti abbraccia il compagno di una vita e lo ammonisce scherzosamente: «Forza, tu lo sai che lei non vuole vederti piangere». In platea durante la funzione religiosa sono in tanti ad abbracciare idealmente la famiglia nel lutto: i “Prototipi” sono una delle prime band, della gavetta nei locali di Jesolo e del Trevigiano, non manca il bassista Walter Gasparini, c’è anche Paolo Borin, l’avvocato Baratto, il dottor Bolzan. Sempre in prima fila, c’è l’attuale manager Alex De Benedictis. Impossibile non notare la presenza del patron di Texa, Bruno Vianello, e, poco più avanti, il sindaco di Silea, Rossella Cendron: «Partecipiamo al dolore di questo illustre concittadino» commenta «siamo onorati che abbia scelto Silea, dimostra il legame con questa sua terra d’adozione che ricambiamo con la nostra più sentita vicinanza». Per usare una formula a lui cara: Caterina Schiavinato, per tutti Giannina, ha visto 98 volte fiorire il calicanto. —

Matteo Marcon

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