Ubriaco con l’auto contro il bar, patteggia cinque anni

CORDIGNANO. Sfondò con l'auto il bar dopo una lite: il 39enne Claudio Bevilacqua patteggia cinque anni di reclusione. Ieri mattina, dinanzi al pubblico ministero di Pordenone, Annita Sorti, si è...

CORDIGNANO. Sfondò con l'auto il bar dopo una lite: il 39enne Claudio Bevilacqua patteggia cinque anni di reclusione. Ieri mattina, dinanzi al pubblico ministero di Pordenone, Annita Sorti, si è svolta infatti l'udienza relativa ai fatti avvenuti lo scorso 15 maggio 2015, quando intorno alle 4 del mattino una Ford Focus tentò di investire alcune persone all'interno del locale Drizze & Scotte di piazza San Giovanni XXXIII a Caorle. Il locale è di proprietà di Giuseppe Pinto, 49 anni, nativo di Napoli ma residente a Cordignano e al momento dei fatti all’interno lavorava anche la barista Sofia Naccari, 19 anni, nata a Conegliano ma residente a Follina.

Alla guida di quell'auto vi era Claudio Bevilacqua, pizzaiolo vibonese residente a Ledro, in provincia di Trento, ma domiciliato che era domiciliato a Porto Santa Margherita per un breve periodo. L'auto si rovesciò dopo la folle corsa su di un fianco di fronte ad una pizzeria, dopo aver danneggiato alcuni portaombrelloni. Pochi istanti prima di quell'episodio l'uomo fu anche protagonista di una lite, con tanto di coltello, nella quale venne ferito un cliente del bar dopo diversi attimi di tensione, nei quali furono vani i tentativi di calmare gli animi dell’aggressore. Bevilacqua ha quindi patteggiato cinque anni di carcere, quattro di sospensione della patente, cinque anni di interdizione dai pubblici uffici e il ristoro completo dei danni provocati con il risarcimento delle sanzioni accessorie e delle spese giudiziarie. Il patteggiamento è giunto a seguito della modifica dei due capi d'imputazione e con la remissione dei termini. Le accuse per l'imputato erano molteplici: tentato omicidio per aver colpito con un coltello una delle parti civili nel processo, tentativo di lesioni gravi (con l'autovettura lanciata verso il bar), danneggiamento aggravato al locale, lesioni, minaccia aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e contravvenzioni per inottemperanza agli articoli 186 e 187 del codice della strada, che disciplinano la guida in stato di ebbrezza alcolica e la guida in stato di alterazione psicofisica sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Sul posto quella notte intervennero i carabinieri di Caorle, in collaborazione con i colleghi del Norm di Portogruaro. L'uomo era stato condotto al carcere Castello di Pordenone. Dopo diversi rilievi e testimonianze i carabinieri ricostruirono l'episodio che vide coinvolte in tutto 9 persone, cinque delle quali rimaste ferite. (a.c.)

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