Ubriachi, ticket da 150 euro per il soccorso

Troppe chiamate evitabili alle ambulanze, la Regione decide la stangata. E una ragazzina si ribella
PASSERINI TREVISO IL CAPODANNO IN CITTA', IN FOTO PIAZZA BORSA, IN FOTO INTERVENTO AMBULANZA PER GIOVANE UBRIACO
PASSERINI TREVISO IL CAPODANNO IN CITTA', IN FOTO PIAZZA BORSA, IN FOTO INTERVENTO AMBULANZA PER GIOVANE UBRIACO

di Fabio Poloni

Sei ubriaco, così ubriaco da richiedere l’intervento dell’ambulanza? Preparati a metter mano al portafoglio. Le uscite del Suem 118 per il soccorso da “crisi etilica”, infatti, ora costa ben centocinquanta euro.

In base ad una disposizione della Regione, le persone ubriache che vengono soccorse dalle ambulanze del Suem dovranno pagare un ticket salato. Un modo, questo, per cercare di arginare un fenomeno preoccupante, anzi due: l’abuso di alcol e l’utilizzo (costoso e sempre più frequente) di mezzi di soccorso per casi non gravi. Già una ventina i trevigiani che sono stati costretti a pagare la salata sanzione, metà dei quali nella notte di capodanno: non si tratta ovviamente di chi raggiunge il coma etilico, bensì solo di ubriachi che non hanno problemi sanitari gravi.

«Centocinquanta euro? Ma non potete scrivere che mi avete soccorsa per un altro motivo, per un incidente?». Nonostante la sbornia pesante, una ragazzina soccorsa a capodanno non aveva perso la prontezza: ha tentato di dribblare il ticket chiedendo al personale medico di “barare” sul referto. Tentativo miseramente fallito: non si sgarra, dovrà scucire i centocinquanta euro. Non si paga in loco, come spiega il dottor Paolo Rosi, direttore del servizio emergenze dell’Ulss 9 di Treviso: il ticket-bolletta arriva a casa. «Non vale solo per gli ubriachi, anche se rappresentano l’esempio tipico: il ticket si applica a tutte le persone che richiedono l’intervento di un’ambulanza senza veri motivi di salute». Meglio sgomberare il campo da un possibile equivoco, secondo Rosi: «Chi sta male chiami l’ambulanza, ci mancherebbe altro: in quel caso non costa nulla».

Tutto nasce dalla volontà della Regione, “cassiere” del sistema sanitario, di dire «basta» non solo alle corse in ambulanza, ma anche ai salvataggi in elicottero per soccorrere persone che non sono in pericolo di morte, o che si sono messe nei guai da sole praticando attività sportive e ricreative imprudenti e rischiose (sciatori e alpinisti, per esempio). La scure della Regione si abbatte su chi chiama impropriamente i mezzi di soccorso, con l’introduzione di un tariffario che fa sconti - venti per cento - solo ai veneti. Se non c’è l’urgenza, come nel caso degli ubriachi che non si reggono in piedi, il richiedente pagherà 150 euro l’ambulanza. Cifra valide per italiani e stranieri, perché il venti per cento di sconto ai veneti scatta per soccorso e trasporto con elicottero, che richiede 90 euro al minuto di volo fino a un massimo di 7.500 euro, e per l’intervento con sole squadre a terra, che prevede 200 euro per la chiamata e 50 per ogni ora aggiuntiva di lavoro oltre la prima, fino a un massimo di 1.500 euro.

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