Tutto iniziò con un voto nel 1917

Chiesa Votiva, omen nomen. La storia quasi secolare della chiesa è fortemente scandita dalle due guerre mondiali.
Nasce da un voto fatto durante la Grande Guerra, nel giorno del patrono del 1917, san Liberale, in una città che sarà praticamente in prima linea nel conflitto. In cattedrale, la diocesi annuncia il solenne voto di costruire un tempo alla Beata Vergine Ausiliatrice.
Pochi anni dopo, è lo stesso vescovo monsignor Andrea Giacinto Longhin a invitare la “provincia” di S. Francesco a costruire un convento in Treviso, cui annettere il tempio votivo. E il convento viene costruito tra 1923 e 1924, annesso all’ordine religioso il 5 maggio 1923. Solo nel 1925 la posa della prima pietra, e nel giorno dell’Immacolata Concezione avvenne la benedizione del tempio, che sarà costruito con le offerte da tutta la Diocesi.
L’altra svolta si registrò nel 1940, quando un decreto del vescovo mons. Antonio Mantiero sanciva canonicamente la parrocchia, e la affidava a pieno titolo alla Provincia dei frati moniti del Veneto e della Venezia Giulia.
La seconda guerra mondiale porterà il terribile bombardamento del 7 aprile, che distruggerà la chiesa e il convento. Solo nel 1953 scatterà la ricostruzione - prima pietra posata dal vescovo Mantiero - poi la benedizione il 26 maggio 1957, con il vescovo monsignor Egidio Negrin e la consacrazione il 14 maggio 1962, con monsignor Antonio Mistrorigo. Il cantiere del convento avviato nel 1955, fu completato a maggio 1957.
Ma la chiesa Votiva è stata il cuore di una cittadella, con il patronato e l’oratorio, che si è sviluppata fra anni ’60 e 70’, con impianti sportivi allora modernissimi, e società sportiva all’avanguardia in Italia nei settori giovanili e non solo. Decisivo l’impulso del parroco don Bruno Sernagiotto, padre spirituale del Vicenza calcio, ma che aveva spiccatissime capacità che oggi chiameremmo manageriali.
Arricchiscono l’offerta formativa e culturale della cittadella francescana due poli altrettanto storici.
Uno è il cinema di via Venier, che negli anni recenti è diventato una fucina multicuturale di cineforum, teatro amatoriale, teatro dialettale, cabaret, incontri e manifestazioni di altissimo livello.
L’altro è l’asilo “Beato Claudio”, dove hanno operato fino a pochi anni fa le Suore Figlie di Maria Ausiliatrice. Da anni, poi, lo spiazzo dell’oratorio è la sede del cinema all’aperto estivo organizzato dall’Arci, che un tempo era ospitato nella bomboniera di San Parisio .
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